Investire in renminbi cinesi per combattere la crisi dei mercati

Secondo buona parte degli esperti investire nello yuan, anche detto renminbi, rappresenta un ottimo modo per affrontare con successo la volatilità dei mercati finanziari e i rischi derivanti dalla crisi del debito sovrano.

In base alle previsioni, infatti, nel corso dei prossimi cinque-dieci anni la valuta cinese registrerà un apprezzamento di oltre quattro punti percentuali all’anno contro il dollaro. Ad esserne convinto è Massimo Guiati, gestore del fondo Renminbi opportunities per Azimut.


Si tratterà però di un rialzo che avverrà a piccoli passi, senza alcun eccessivo rialzo improvviso, ad impedirlo è infatti la banda di oscillazione sul dollaro americano fissata a circa lo 0,5% su base giornaliera. Per cui chi intende investire nella valuta cinese dovrà necessariamente puntare su investimenti di lungo periodo.

Ma come si fa ad investire nello yuan? Da luglio 2010 è partito il processo di liberalizzazione in forza del quale anche i privati possono detenere liquidità in renminbi e le società straniere possono emettere obbligazioni in valuta cinese, i cosiddetti dim sum bond.

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Da luglio 2011 Azimut ha lanciato il già citato fondo Renminbi opportunities, che consente di investire nella valuta cinese attraverso depositi bancari e bond governativi e societari denominati in renminbi, con scadenza non superiori a due anni e con un investimento minimo di 250.000 euro. Da metà settembre, tuttavia, ha anticipato Guiati, sarà disponibile anche una linea di investimento dedicata ai privati e con una soglia di accesso più bassa, intorno ai 1.500 euro.

In alternativa è possibile acquistare etf quotati a Londra e che replicano l’andamento di Ndf, ovvero contratti derivato scambiati su mercati non regolamentati. In questo caso, tuttavia, si tratta di un investimento piuttosto rischioso in quanto si tratta di strumenti che fissano una certa aspettativa di apprezzamento dello yuan e che in genere risulta piuttosto elevata. L’investitore, in particolare, ottiene un rendimento solo se la rivalutazione del renminbi è più elevata, ad esempio se l’aspettativa di apprezzamento è fissata al 2,50% l’investitore guadagna lo 0,5% a fronte di un apprezzamento del 3%.