Quanto investire nel settore immobiliare

Nel corso di un’intervista rilasciata a CorrierEconomia, Luca Dondi, responsabile dell’osservatorio immobiliare di Nomisma, ha espresso il suo parere in merito all’andamento del mercato immobiliare e sugli investimenti in tale settore.

Per quanto riguarda quest’ultimo punto, secondo Dondi la quota di portafoglio che andrebbe destinata al settore immobiliare dovrebbe essere compresa tra il 15% e il 20%, soprattutto in considerazione del fatto che l’investimento nel mattone presenta il difetto della scarsa liquidità.

Investire nel mattone o in BTP?

Sulla base di un’indagine elaborata da CorrierEconomia e presentata in anteprima al Salone del Risparmio lo scorso aprile, gli investimenti vincenti degli ultimi due anni sono stati quelli in BTP e nel mattone, che sono risultati essere i migliori per due volte ciascuno.

L’indagine, in particolare, prende in considerazione i rendimenti dei Fondi comuni italiani, dei Bot, dei Btp, delle azioni italiane e degli immobili.

Rendimento investimento immobiliare

Investire nel mattone è da sempre considerato un modo per mettere al sicuro i propri risparmi e per ottenere una rivalutazione della somma investita nel lungo periodo, a testimoniarlo anche e soprattutto la tenuta dei prezzi dopo la crisi del 2008.

Al contrario, tuttavia, c’è anche chi suggerisce prudenza verso questa tipologia di investimento alla luce del fatto che al momento i prezzi risultano essere ancora molto elevati, circostanza che esclude in parte l’ipotesi di una forte rivalutazione nel tempo.

Dove investire in immobili

Tra gli investimenti più sicuri al primo posto c’è senza dubbio il mattone, una soluzione che da sempre gli italiani privilegiano per i propri risparmi, soprattutto in periodi di tensione e instabilità finanziaria.

In merito alla convenienza di questa tipologia di investimento esistono diverse scuole di pensiero. C’è chi lo reputa un investimento conveniente a fronte dell’imminente ritorno dell’inflazione, della tenuta dei prezzi anche dopo la crisi del 2008 e del naturale apprezzamento del valore nel lungo periodo.

Potere di acquisto immobiliare ai massimi storici

Per chi ha da parte dei risparmi questo è senza dubbio il momento giusto per acquistare un immobile. A sostenerlo sono non solo gli esperti del settore ma anche e soprattutto i dati raccolti e che vedono questo periodo caratterizzato da un lato da un ingente calo dei prezzi e dall’altro da una crescita degli stipendi (cresciuti nell’ultimo decennio del 30% nel settore privato e del 40% in quello pubblico), a cui va poi aggiunto un livello estremamente basso dei tassi a cui sono concessi i mutui.

Le famiglie, tuttavia, se ne sono già accorte. Nell’ultimo periodo, infatti, le transazioni sono nettamente aumentate e continuano a crescere ad un ritmo sostenuto, ovviamente insieme alle erogazioni di mutui che, secondo una stima dell’Abi, nel 2010 sono cresciute del 9%.