Previsioni materie prime 2011

I primi mesi del 2011, anno che doveva confermare la definitiva uscita dalla crisi economica globale, sono stati caratterizzati da eventi che rischiano di avere gravi ripercussioni sull’economia mondiale, tanto da portare alcuni economisti a temere una nuova ricaduta di entità più o meno uguale a quella che ha seguito il fallimento di Lehman Brothers nella seconda metà del 2008.

Contrariamente a quanto ci si sarebbe potuto aspettare, tuttavia, l’indice dei prezzi delle materie prime non ha subito pesanti mutamenti dopo il terremoto e l’allarme nucleare in Giappone, seguiti dalla guerra in Libia.


Il suddetto indice, infatti, dall’11 marzo ad oggi ha subito solo un rialzo del 3%, per l’oro il rialzo è stato dell’1% mentre per il petrolio è stata registrata una crescita del 4% circa.

Il petrolio, in particolare, secondo l’economista Allen Sinai della società di consulenza Decision Economics, a causa del contraccolpo sull’economia mondiale del disastro in Giappone potrebbe registrare un calo di 10-15 dollari al barile. Questo però solo per quanto riguarda il breve periodo, perché nel lungo periodo si registrerà un nuovo rialzo, non solo del petrolio ma di tutte le materie prime.

In base alle previsioni, in particolare, il prezzo del petrolio registrerà un nuovo incremento soprattutto per via della crescente domanda proveniente dalle centrali elettriche, a causa della probabile chiusura di molte delle centrali nucleari. La ricostruzione delle parti del Giappone danneggiate dal terremoto e dallo tsunami, inoltre, porteranno ad un rialzo del prezzo dei materiali utilizzati per le costruzioni (rame, acciaio, cemento, ecc.). Tutto questo aggiunto alla concreta possibilità che alcuni beni alimentari, come zucchero e caffè, inizieranno a scarseggiare per via di problemi alla catena di produzione e di distribuzione, con conseguente rialzo dei prezzi.