Downgrade e profit warning per Saipem

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Saipem, società controllata al 43% di Eni, subisce un duro colpo a Piazza Affari non riuscendo a piazzare il proprio prezzo nel listino borsistico a causa del profit warning lanciato dalla società lo scorso venerdì. Si tratta infatti del secondo allarme lanciato quest’anno, dopo quello che era stato diramato a fine gennaio.

 

Il titolo di Saipem è crollato fino al livello di prezzo teorico delle azioni di 15,19 euro, che rappresenta un calo del 25% rispetto all’ultima seduta di Piazza Affari.
Saipem ha comunicato lo scorso venerdì un abbassamento delle previsioni sugli utili per l’anno 2013, annunciando che andrà incontro ad una perdita netta nell’ordine dei 300 – 350 milioni; l’importo raggiungerà quindi la cifra di -400 milioni rispetto a quanto previsto dagli analisti). L’ebit scenderà  di 650-750 milioni dalla prima guidance di 750 milioni.

I dati sono venuti fuori dopo l’analisi dei i risultati di azienda del primo trimestre. Un’evoluzione che segue anche l’operational review che è stata presentata lo scorso mese di aprile.

Le ragioni che stanno dietro questa grave crisi dell’azienda Saipem e quindi del suo titolo sono sia le difficoltà economiche della Algeria, sistema che ha subito un forte arresto dopo i vari disordini politici che si sono riflessi sull’economia. La redditività è calata di circa 260 milioni, cioè circa del 50% in meno della più pessimistica stima sull’Ebit.

Altri problemi sono emersi dalle attività americane e dalla difficoltà di poter esigere dei contratti. L’allarme è anche scattato su due contratti in Messico e Canada, di cui pare davvero difficile l’esecuzione.

L’amministratore delegato Umberto Vergine  ha annunciato di aver proceduto alla sospensione del precedente manager da qualsiasi incarico, visto la deludente situazione economica e finanziare dell’azienda. Sono state inoltre annunciate delle indagini interne per fare luce e chiarezza sull’intera vicenda. L’amministratore delegato ha però anche voluto lanciare un messaggio di speranza per il futuro, rassicurando su un recupero di redditività di Saipem, che è già in corso grazie alla attuazione di nuove strategie commerciali, che consentirebbero di prevedere un ritorno all’utile già dal 2014.