Downgrade e profit warning per Saipem

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Saipem, società controllata al 43% di Eni, subisce un duro colpo a Piazza Affari non riuscendo a piazzare il proprio prezzo nel listino borsistico a causa del profit warning lanciato dalla società lo scorso venerdì. Si tratta infatti del secondo allarme lanciato quest’anno, dopo quello che era stato diramato a fine gennaio.

Saipem nuovi contratti in America Latina

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Nel corso della seduta odierna il titolo Saipem viaggia in territorio positivo sulla scia dell’andamento al rialzo dei principali indici azionari, complice soprattutto il clima di fiducia che ha seguito la rielezione di Giorgio Napolitano come presidente della Repubblica italiana, nonchè della notizia arrivata questa mattina riguardante la conclusione di nuovi contratti in America Latina per un valore complessivo di circa 500 milioni di dollari.

In particolare, in Venezuela il nuovo contratto, definito da alcuni analisti “ad alta marginalità”, ha ad oggetto lo sviluppo del progetto Perla EP, nel Golfo del Venezuela, nell’ambito del quale le attività a mare saranno svolte principalmente dai mezzi Saipem 3000 e Castoro 7 nel periodo compreso tra il terzo trimestre del 2013 e il secondo trimestre del 2014.

Saipem prevista crescita nel medio termine

Nel corso di un’intervista rilasciata all’Ansa, il deputy ceo di Saipem, Hugh O’Donnell, si è mostrato ottimista sulle prospettive di crescita di Saipem nel medio termine in considerazione delle previsioni in merito all’andamento del prezzo del petrolio, che resterà abbastanza elevato e quindi sarà tale da giustificare investimenti in impianti di estrazione complessi.

O’Donnell ha infatti sottolineato come nel corso dell’ultimo periodo le compagnie petroliefere internazionali come Saipem si siano focalizzate soprattutto sull’esplorazione, pertanto ora hanno intenzione di monetizzare realizzando sistemi di sfruttamento dei nuovi giacimenti.

Credit Suisse scommette su Eni nel 2013

La banca d’affari svizzera Credit Suisse continua a ritenere Eni una delle azioni della borsa italiana più interessanti per i prossimi mesi. Dopo la presentazione dei risultati relativi all’esercizio 2012, che hanno evidenziato un balzo dell’utile netto del 13,6% a 7,8 miliardi di euro, gli analisti dell’istituto di credito elvetico hanno ritenuto opportuno non effettuare alcuna modifica alle stime di utili per azione e di cash flow per il triennio 2013-2015. Stamattina, a Piazza Affari, le azioni del Cane a Sei Zampe evidenziano una perdita dello 0,62% a 17,58 euro.

Saipem risultati preliminari esercizio 2012

Al termine della riunione del Consiglio di amministrazione tenuta oggi, Saipem ha comunicato i risultati preliminari relativi all’esercizio 2012 e annunciato un taglio della cedola, decisione ampiamente attesa dal mercato e dagli analisti dopo il profit warng delle scorse settimane che ha portato il titolo a registrare una forte perdita.

In particolare, il Consiglio di amministrazione della controllata di Eni proporrà un dividendo Saipem 2013 relativo all’esercizio 2012 pari a 0,68 euro per ciascuna azione ordinaria e a 0,71 euro per ciascuna azione di risparmio. Lo scorso anno, ricordiamo, la società distribuì in relazione all’esercizio 2011 un dividendo pari a 0,70 euro per ciascuna azione ordinaria e a 0,73 euro per ciascuna azione di risparmio.

Saipem in calo per sviluppi inchiesta in Algeria

A Piazza Affari stamane il titolo Saipem segna una flessione di circa due punti percentuali sulla scia degli sviluppi sull’inchiesta per corruzione internazionale in Algeria. Tra gli iscritti nel registro degli indagati figura anche l’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, insieme ad altri sette dirigenti.

Scaroni risulta indagato per corruzione di pubblici ufficiali stranieri, in particolare la sua responsabilità riguarderebbe un incontro da lui avuto a Parigi con Farid Bedjaoui, algerino di nazionalità francese e nipote dell’ex ministro degli Esteri algerino. All’incontro avrebbero partecipato anche il ministro dell’Energia Khelil e il responsabile Eni per il Nord Africa, Antonio Vella.

Saipem convocati i vertici dalla Consob

La Consob ha convocato per lunedì 4 febbraio i vertici di Saipem, chiamati a fornire delucidazioni in merito alle vicende che nel corso degli ultimi giorni hanno visto come protagonista la controllata di Eni.

In particolare, dovrà essere spiegato come si è arrivati al profit warning annunciato martedì sera a mercati chiusi, che ha praticamente dimezzato le stime sia per il 2012 che per il 2013, nonché provocato un vero e proprio crollo del titolo, che nel corso della seduta di martedì scorso è arrivato a perdere oltre trenta punti percentuali andando così a bruciare in un solo giorno ben un terzo della capitalizzazione in Borsa della società.

Titolo Saipem bocciato da Goldman Sachs

La revisione delle stime per il 2012 e il 2013 comunicata ieri da Saipem ha provocato oltre che un vero e proprio tonfo del titolo, che nella seduta di ieri ha registrato un calo di oltre trenta punti percentuali, anche una pioggia di downgrade da parte degli analisti delle principali banche d’affari.

L’ultimo, ma solo in ordine di tempo, è quello arrivato questa mattina dagli analisti di Goldman Sachs, che hanno comunicato di aver abbassato il rating sul titolo Saipem da “buy” a “neutral” e il target price da 35 a 22 euro.

Eni risente revisione stime Saipem

A Piazza Affari stamane il titolo Eni segna una flessione di oltre cinque punti percentuali a 18,31 euro sulla scia dell’annuncio della revisione delle stime relative al 2012 e al 2013 da parte della controllante Saipem.

Per quanto riguarda lo scorso anno, in particolare, la società attraverso una nota ha spiegato che, soprattutto a causa di negoziazioni su variazioni contrattuali nel business E&C e di un rallentamento delle attività E&C rispetto alle attese durante l’ultimo trimestre, è previsto per il 2012 un Ebit pari a circa 1,5 miliari di euro, ossia del 6% circa inferiore a quanto precedentemente annunciato, nonché un utile netto di circa 900 milioni di euro.

Target price Saipem tagliato dagli analisti dopo cambio vertice

Le azioni Saipem sono state riammesse alle negoziazioni questa mattina dopo la sospensione arrivata ieri pomeriggio, ma sull’andamento del titolo continua a pesare la vicenda legata ai presunti reati di corruzione che secondo gli inquirenti sarebbero stati commessi entro il 2009 in relazione ad alcuni contratti siglati in Algeria.

Il titolo è infatti il peggiore dell’indice FTSE MIB e continua quindi a risentire delle dimissioni dell’amministratore delegato Pietro Franco Tali e della sospensione cautelare decisa dal Consiglio di amministrazione nei confronti di altri soggetti ai vertici della società.