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Yen sui massimi a due mesi con sell-off dei mercati

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I continui ribassi della borsa di Tokyo, la debolezza dei mercati azionari europei e l’inizio della fase di correzione a Wall Street stanno favorendo l’ascesa dello yen, che storicamente tende ad apprezzarsi nei momenti di maggiore turbolenza sui mercati e quando le borse evidenziano robusti sell-off. Il clima di appetito per il rischio è in costante diminuzione e iniziano anche ad aumentare i timori di un flop dell’Abenomics, ovvero il programma di politica economica voluto dal premier nipponico Shinzo Abe per rilanciare l’economia del Giappone.

Investitori in cerca di valute rifugio dopo crollo dei mercati

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Torna il sentiment di avversione al rischio sui mercati finanziari. Le borse europee hanno bruciato circa 165 miliardi di euro in un solo giorno, mentre la borsa di Tokyo perde il 7% dopo Bernanke e Pmi cinese ai minimi da 7 mesi, registrando la peggiore perdita giornaliera dal 15 marzo 2011. Il crollo dei mercati spinge gli investitori a liquidare bruscamente gli asset più rischiosi e a comprare beni rifugio. Sul mercato forex le richieste maggiori sono giunte per lo yen e il franco svizzero, storicamente considerate “valute rifugio”.

Maxi rimbalzo dello yen con ritorno dell’avversione al rischio

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L’audizione di Ben Bernanke davanti al Congresso Usa e la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Fed hanno fatto emergere un quadro di forte incertezza sulle strategie future di politica monetaria dell’istituto monetario di Washington, nonostante Bernanke ha assicurato che la Fed continuerà a stampare denaro. Tuttavia, dalla minute della Fed emerge la volontà di alcuni membri del Fomc di attuare una politica monetaria più restrittiva, grazie al miglioramento dell’economia americana. I segnali ambigui di Bernanke hanno generato un ritorno dell’avversione al rischio.

Cambio dollaro/yen ai top dall’estate 2009 sfiora quota 99

L’effetto-Kuroda continua a manifestarsi sui mercati valutari, sui quali lo yen resta in una condizione di ipervenduto a seguito dell’adozione di un nuovo piano di maxi-stimolo monetario che secondo la Bank of Japan aiuterà a combattere la deflazione e a centrare così il target di inflazione del 2% entro due anni. Il neo-governatore della BoJ, Haruiko Kuroda, oltre alla massiccia serie di acquisti di bond (da 76 miliardi di dollari al mese), ha annunciato che aumenterà la durata media dei titoli di stato nipponici da 3 a 7 anni. Sul forex yen sempre più giù.

Cambio dollaro/yen ai massimi da settembre 2009

Torna a svalutarsi lo yen sui mercati valutari a seguito delle nuove mosse di politica monetaria della Bank of Japan. La valuta nipponica è finita nuovamente nel mirino dei venditori, dopo che il neo governatore Haruiko Kuroda ha annunciato l’introduzione di nuove massicce iniezioni di liquidità nel sistema da decine di migliaia di miliardi di yen. L’annuncio delle misure di quantitative easing dalla Banca del Giappone hanno depresso oltremodo lo yen, ma anche i tassi dei bond governativi del paese del Sol Levante.

Cambio euro/yen sotto 120 sui minimi a un mese

Il clima di forte avversione al rischio sta favorendo il maxi-rimbalzo dello yen, valuta rifugio utilizzata dagli investitori per i carry trade nelle fasi di mercato più stabili e favorevoli. D’altronde la moneta nipponica deve fare i conti con una politica fiscale e monetaria della Bank of Japan particolarmente aggressiva e volta alla svalutazione competitiva della valuta stessa. Tuttavia, quando c’è tensione e paura, la rapida uscita dai carry trade provoca violenti movimenti al rialzo dello yen, come sta accadendo tra l’altro nella fase attuale dei mercati.

Quotazione Yen crolla su attesa nuovi interventi BOJ

Sullo yen incombeva da giorni un fiscal cliff à la giapponese, all’indomani dei dati sul pil che avevano evidenziato un crollo dello 0,9% su base trimestrale e del 3,5% su base annuale (il dato peggiore da marzo 2011). I partiti di governo e di opposizione giapponesi hanno trovato un accordo per approvare in parlamento entro fine mese una legge per finanziare il deficit di bilancio e per evitare che il paese si ritrovi clamorosamente senza soldi a fine novembre.