Aumenta tasso di rendimento dei titoli di stato tedeschi

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La Germania ha provato, per la prima volta da 4 mesi a questa parte, un aumento del tasso di rendimento dei propri titoli di stato. Il paese teutonico ha infatti visto raggiungere il livello dei propri titoli di stato ai massimi da febbraio. Anche la Germania sarà quindi costretta a pagare di più per finanziarsi sui mercati internazionali. L’asta dei bund tedeschi con scadenza a 5 anni ha piazzato sul mercato la cifra di 3,354 miliardi euro, ma ha visto una crescita del tasso di rendimento superiori ai livelli massimi che erano stati raggiunti a febbraio.

Il rendimento medio del tasso di interesse è salito dallo 0,38% allo 0.54%, con un netto aumento rispetto alla precedente audizione pubblica di titoli di stato. La domanda complessiva è stata comunque molto soddisfacente. La Germania ha infatti visto richiedere dal mercato la cifra complessiva di 6,69 miliardi di euro, con un’offerta complessiva per questa asta pari a 4 miliardi di euro. Il dato dell’aumento del tasso di interesse non è comunque da sottovalutare, visto che rappresenta un passo indietro degli investitori, che sembrano fidarsi meno anche della Germania stessa, fino ad adesso motore e locomotiva dell’intera Europa.

L’andamento di questa asta pubblica di titoli di stato tedeschi ha influenzato anche l’andamento dello spread tra Btp italiani e Bund tedeschi, che nonostante l’innalzamento del tasso tedesco ha visto un aumento, arrivando al differenziale di 259 punti. Tutto questo è dovuto al contemporaneo aumento del tasso di scambio dei titoli di stato italiano sul mercato secondario. I titoli italiani, i cosiddetti Btp, raggiungono il livello di interesse del 4,11%.

Lo stesso percorso è stato seguito dai titoli di stato spagnoli, che hanno rialzato il rendimento nel mercato secondario raggiungendo il tasso del 4,42% e portando quindi lo spread tra Bonos e Bund a 288 punti base. Un dato importante perché lo stato spagnolo tenterà di collocare sul mercato a breve una cifra compresa tra i 3 e i 4 miliardi di euro con una serie di titoli a scadenza tra 2, 3 e 10 anni.

Gli analisti di mercato della Citigroup temono dei rischi di breve termine, che però dovrebbero essere attenuati e diminuiti da un generale sentiment degli investitori, che dovrebbe essere ancora favorevole per i paesi periferici dell’Eurozona, conosciuti come PIGS. La Spagna con l’emissione di questa quota di titoli avrà raggiunto la percentuale del 60% per quanto riguarda l’intero stock di titoli da collocare sul mercato nel corso del 2013.