Euro – Dollaro, recupero dopo la discesa

Il cambio euro-dollaro cala bruscamente alla pubblicazione del report sul mercato del lavoro e dei Non Farm payrolls, per tornare poco più tardi in rialzo a causa del risultato misto dei dati appena pubblicati sul Calendario Economico.

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A gravare è la discesa del salario orario medio dei lavoratori statunitensi, in discesa per la prima volta da gennaio 2015.

Il momentum rialzista della moneta unica si era interrotto bruscamente con la pubblicazione dei Non Farm payrolls, mandando il cambio euro-dollaro a segnare nuovi minimi per la giornata, per poi tornare in salita su una rivalutazione dei risultati dei dati da parte del mercato.

Il cambio euro-dollaro è sceso dalla zona vicino quota 1.10 a seguito della notizia secondo cui i nuovi posti di lavoro di febbraio sono stati 242.000 e non i 190.000 previsti. Il risultato di gennaio è stato rivisto al rialzo da 151 a 172 mila.

Nonostante ciò, l’euro è riuscito a riacquistare forza grazie al nuovo focus del mercato sul salario orario medio, che scende per la prima volta da gennaio 2015.

Il tasso di occupazione rimane ai minimi pluriennali al 4.9%, mentre stona la componente del salario orario medio,

Dopo non essere riuscito a superare quota 1.10 e dopo essere sceso nella banda inferiore del range trading della settimana, bruciando i rialzi della giornata con lo scatto del rally del dollaro USA, il cambio euro-dollaro ha invertito rotta, ora in salita dello 0.18% a 1.0970.

Il cambio euro dollaro è ora in ribasso dello 0.37%, in corsa verso il prossimo supporto a 1.0823 (minimo del 2 marzo), a cui fa seguito 1.0777 (minimo del 21 gennaio) e 1.0709 (minimo del 5 gennaio)

Sul fronte rialzista, una rottura della SMA a 200 giorni a 1.1047 potrebbe portare il cambio euro dollaro verso l’ascesa a 1.1079 e 1.1123, ritracciamento del 38.2% del movimento di dicembre.