Dollaro australiano, l’inflazione spinge al ribasso il cross valutario

Se diamo uno sguardo al grafico del dollaro australiano per comprendere cosa sia accaduto questa notte, non possiamo non notare i movimenti ribassisti avvenuti sul versante australiano, dove la pubblicazione di un’inflazione al 2.9%, inferiore alle attese, seppur superiore alla rilevazione precedente (rispettivamente 3.2% e 2.7%) ha portato a vendite importanti, che stanno continuando anche durante queste prime ore del mattino. Pur trattandosi di un dato relativo all’inflazione, l’osservata speciale dagli analisti e dagli investitori di tutto il mondo dopo i pericoli di deflazione nell’area euro e dopo l’elezione ad osservata speciale da parte della Fed (prima di andare a decidere di cambiare eventualmente la politica monetaria), spiega Matteo Paganini di Dailyfx, la reazione del mercato ci fa capire come gli investitori siano concentrati sul fronte australiano  non soltanto dal punto di vista di occupazione e pressione sui prezzi, ma anche per quanto riguarda altri dati macro, dato che l’economia australiana è ancora considerata come fisiologicamente sana, se messa a confronto con il resto del mondo. Stiamo dunque attenti a qualsiasi pubblicazione macro, potrebbe essere foriera di parecchia volatilità.

Dollaro Australiano prova a ripartire

Dollaro australiano e dollaro Usa: medie orarie che hanno incrociato a rialzo ma retest di queste avvenuti soltanto in tarda serata, prima degli importanti dati. La nostra operatività è rimasta dunque ferma, evitando di prendere posizioni e considerando il dato di questa notte è andata bene. Ora attendiamo eventuali storni rialzisti tra 0.9300 e 0.9315 per valutare eventuali ingressi short, stando attenti ai dati di questa notte sul neozelandese che potrebbero portare a risalite dell’australiano da valutare sopra le resistenze.

Dollaro Australiano sollo l’egida della svalutazione

Attenzione alla pubblicazione delle minute della Bank of England alle ore 10.30, che seguono la decisione sui tassi e QE di due settimane fa, dopo che il tasso di disoccupazione anglosassone è sceso sotto la soglia curata dall’istituto centrale al fine di poter apportare modifiche alla propria politica monetaria. Verranno pubblicati anche i dati sui PMI manifatturiero e dei servizi dell’area euro alle ore 10.00 e questa sera raccomandiamo molta attenzione a chi lavora sul dollaro neozelandese e sul dollaro australiano in quanto è possibile che la banca centrale della Nuova Zelanda vada a rialzare ulteriormente il costo del denaro, portando i tassi di riferimento al 3.00%.