Dollaro, i motivi del crollo

La caduta del dollaro rappresenta il fattore determinante della sessione di ieri. Il dollaro statunitense ha lasciato sul tierreno circa l’1.7% del suo valore contro le valute principali – contro alcune la perdita è stata vicina al 2%.

La forza della discesa del dollaro USA è un evento che ci saremmo potuti aspettare a reazione di una decisione di politica monetaria della Fed o dei Non Farm payrolls, no di certo in una giornata – quale è stata quella di ieri – in cui i market mover più importanti sul calendario economico sono stati i NFP ADP e l’indice non manifatturiero dell’ISM.

A cosa si deve una simile discesa in una giornata ordinaria?

Sicuramente il motivo principale per cui il dollaro statunitense sta registrando una forte discesa è ricercabile nelle parole di Dudley. Il presidente della Federal Reserve di New York, nonché membro votante del FOMC, ha dichiarato che le turbolenze sui mercati potrebbero alterare le previsioni di crescita della Fed e che le condizioni finanziarie si sono ben più complicate in confronto a dicembre.

I suoi commenti hanno sopraffatto il risultato positivo degli ADP e dato il vita alla discesa del dollaro USA.

Con la pubblicazione dell’indice non manifatturiero dell’ISM, il dollaro USA ha rinvigorito la discesa, sfiorando nuovi minimi contro le valute principali.
I commenti di Dudley e il report dell’ISM sono stati un campanello d’allarme per gli investitori, forse distratti dall’allentamento di politica monetaria delle altre banche centrali all’estero.

La volatilità sui mercati finanziari, la discesa delle materie prime e la debolezza – in parte – dell’economia degli Stati Uniti sta iniziando a colpire la fiducia della Federal Reserve.
I responsabili di politica monetaria negli States sono sempre più timorosi, e stanno iniziando a preparare il mercato all’assenza di un incremento dei tassi di interesse a marzo.