Dollaro, il Forex teme le riunioni FOMC

I dati economici deboli hanno spingo il dollaro USA giù e ben distante dai suoi massimi di questo mese e ora la grande domanda che i trader del mercato del Forex si pongono è se questi potranno causare una dichiarazione del FOMC più “dovish” del previsto la prossima settimana.

Con la debolezza del settore manifatturiero e dei servizi, di concerto con il ritmo più lento da dicembre 2013 della crescita dei Non-Farm Payrolls, non c’è dubbio che la ripresa abbia smarrito il suo abituale slancio nel corso dell’ultimo mese.

I dati sugli ordini di beni durevoli di venerdì hanno rinvigorito le recenti vulnerabilità del dollaro USA.
Mentre gli ordini hanno fatto registrare un incremento del 4% a marzo, l’aumento è stato trainato esclusivamente dagli ordini dei mezzi aerei di difesa in aumento del 112%.

Se vengono esclusi questi, gli ordini di beni durevoli calano dello 0,2%.

Gli ordini di beni strumentali versione core sono calati più di quanto non abbiano fatto da dicembre 2012. La reazione del dollaro poi non sarebbe stata così negativa se i numeri di febbraio non fossero stati rivisti nettamente al ribasso.

Quella degli Stati Uniti non è un’economia che dipende dalle esportazioni, ma il dollaro forte ha chiaramente avuto un impatto importante sull’attività manifatturiera.

Anche se la Federal Reserve non dovrebbe cambiare la politica monetaria la prossima settimana – non c’è nessuna conferenza stampa di Janet Yellen in programma – i tori del dollaro temono una dichiarazione di FOMC più dovish.

I membri della Fed sono in disaccordo tra loro circa l’aumento dei tassi a giugno e i report di dati di questo mese potrebbero incoraggiare molti a votare a favore di un rialzo a settembre. Se questo sentiment dovesse uscire dalla dichiarazione del FOMC, il dollaro potrebbe estendere la sua discesa in fretta.