Euro/Dollaro a 1,19 entro fine 2012 secondo Morgan Stanley

L’euforia generata dall’accordo sulle misure salva-euro, in particolare dello scudo anti-spread, potrebbe nuovamente lasciare posto all’incertezza e alla volatilità sui mercati valutari. Ieri è arrivata la notizia che il governo finlandese e quello olandese sono pronte a dire no allo scudo anti-spread, in particolare all’utilizzo del fondo ESM per acquistare bond sovrani. L’euro ha vissuto subito una giornata difficile, perdendo nuovamente quota contro dollaro, yen e sterlina. In particolare il cambio euro/dollaro è tornato sotto 1,26.

Secondo il team di esperti di analisi valutaria di Morgan Stanley, “il fatto che la Corte costituzionale tedesca possa rinviare l’attivazione del meccanismo di stabilizzazione dell’euro (ESM) al di là del primo luglio previsto in un primo tempo, fa presagire che le turbolenze valutarie potranno aumentare”. Gli economisti della banca americana ritengono sia plausibile l’ipotesi di un crollo del cambio euro/dollaro fino a 1,19 entro la fine del 2012.

Secondo gli esperti di Morgan Stanley la discesa potrebbe proseguire ancora nel primo trimestre del 2013 e il cambio dovrebbe raggiungere addirittura quota 1,15. Gli analisti della banca americana ipotizzano anche maggiori movimenti sul cambio euro/franco svizzero, nonostante la SNB abbia fissato ormai da settembre 2011 un peg a 1,20. Morgan Stanley ritiene che il cambio euro/franco possa scendere a 1,10 entro fine anno.

Da un punto di vista tecnico, il cambio euro/dollaro potrebbe scivolare nuovamente in caso di chiusura giornaliera inferiore a 1,2550. Se ciò dovesse avvenire, il cambio rischia di andare a testare nuovamente il supporto di area 1,24 e, in caso di breakout ribassista esplosivo, di dirigersi verso i minimi annuali toccati lo scorso primo giugno a 1,2287.