Forex, la settimana delle valute

Che settimana è stata per le principali valute? Lunedì scorso gran parte delle coppie di valute ha annaspato. L’EUR/USD è passato di mano fra 1,0960 e 1,10. La moneta unica ha reagito in maniera sommessa ai dati IFO sul clima delle aziende superiori alle aspettative, calati a 108,3 punti a luglio (a fronte dei 107,5 previsti) dai 108,7 del mese precedente.

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Il dato più basso suggerisce che i responsabili delle aziende tedesche prevedono effetti negativi sulle prospettive economiche del Paese. Stornati i guadagni di venerdì scorso, gli investitori sono tornati sugli asset rischiosi. L’EUR/USD è risalito a 1,1021 a Tokyo, dal momento che gli investitori hanno liquidato le posizioni lunghe in dollari.

Nelle transazioni asiatiche, lo yen giapponese è salito bruscamente: infatti gli investitori hanno avuto paura che la BoJ possa non essere all’altezza delle aspettative alla prossima riunione di politica monetaria tenutasi venerdì. L’USD/JPY è crollato dell’1,55% a 104,30 dopo aver toccato quota 107,49 giovedì scorso. Lo yen rimarrà molto sensibile alle voci e alle oscillazioni della propensione al rischio sul mercato man mano che ci avviciniamo alla decisione di venerdì. Per ora, il mercato crede che la BoJ deluderà di nuovo, anche se non è da escludere un capovolgimento, che spingerebbe al ribasso lo yen.

Malgrado il surplus inferiore alle attese (127 mln di NZD rispetto ai 150 previsti e ai 348 precedenti), il dollaro neozelandese ha compiuto un forte balzo contro il biglietto verde, guadagnando lo 0,68% e portandosi a 0,7045 USD. La spinta è venuta dalle cifre incoraggianti sulle esportazioni (l’export di prodotti caseari è cresciuto del 13,6% m/m, quello del greggio dell’83,8% m/m dopo la contrazione pari al 25,2% registrata a maggio mentre solo le esportazioni di frutta sono rimaste stabili, salendo del 7,6% m/m. Su base annua, a giugno le esportazioni sono aumentate del 2,6% e le importazioni sono calate del 4,6%. Nonostante questa spinta positiva per il Kiwi(NZD) gli analisti consigliano cautela dal momento che dalla RBNZ si attenderebbero nuovi stimoli.