Forex, la teoria del Covered Interest Parity

Come si applica la teoria del Covered Interest Parity sul mercato del Forex? Se osserviamo il puro rendimento di un investimento tra un paese dove i tassi d’interesse sono più alti e un Paese dove sono più bassi la scelta, a parità di rischiosità, non può che cadere sul primo Paese.

Nonostante ciò, quando consideriamo questa opportunità, occorre tenere presente che il tasso di cambio incide sul rendimento del nostro investimento.

Partiamo dal considerare il cambio a pronti (spot) e il cambio a termine (forward): la relazione tra queste due quantità dipende dai tassi d’interesse vigenti nei due paesi considerati.

Poniamo di voler investire € 1 in $ e che il cambio €/$ sia pari a St .Questo vuol dire che, al cambio di oggi, 1€ equivale a (1/St)$. Se io questi dollari li investo al tasso estero che è pari a iE,t ottenendo alla fine (1/St) x (1+iE,t). Ora però mi voglio “coprire” dal rischio che il cambio nel futuro cambi e, così, rivendo i dollari nel futuro con un forward; quindi già oggi so che il mio investimento in dollari varrà

Ft, t+1 x (1/St)  x (1+iE,t).

Ora se si vuole che investire in € e in $ sia equivalente e che, quindi, non ci sia la possibilità di guadagnare senza rischio investendo in un’altra valuta, tale investimento dovrà essere uguale a investire € 1 al tasso domestico it .Alla fine dovrò avere quindi che

Ft, t+1 x (1/St)  x (1+iE,t) = 1 x (1+it).

Si parla, quindi, di parità coperta del tasso d’interesse (covered interest parity) e riformulando ottengo la seguente relazione:

Ft, t+1/St = (1+it)/(1+iE,t)

In questa formula troviamo:

  • Ft,t+1 = il tasso di cambio forward tra t e t+1;
  • St = il tasso di cambio spot;
  • it = il tasso d’interesse nel paese domestico oggi valido tra t e t+1;
  • iE,t = il tasso d’interesse nel paese estero oggi valido tra t e t+1;

Questa relazione ci dice che, se conosciamo i tassi d’interesse dei due paesi e il cambio a pronti (quotato sul mercato) esiste solo un tasso d’interesse valido per consegna futura.

Un esempio chiarirà meglio questa relazione:

Poniamo di avere questi parametri:

  • Ft, 1 anno = X;
  • St =1.30;
  • it =2%;
  • iE,t =3%;

Come si può notare dallo schema investire € 100 nei tassi europei (al 2% ottenendo così € 102 tra 1 anno) DEVE essere equivalente a:

  • cambiare a pronti i € 100 in $ 130
  • investire questi dollari sul mercato americano ed incassare, quindi, $ 133,9
  • riconvertire, tra 1 anno, questi $ 133,9 in €

L’unico tasso a termine che garantisce questa equivalenza è $ 1,312745 = € 1. Se il tasso non fosse questo sarebbe possibile guadagnare senza rischiare!

Poniamo ad esempio che il tasso di cambio a termine sia 1,31. Al tempo 0 potrei prendere a prestito € 100 (ad un tasso del 2%) e li convertirei subito in $ 130 per investirli al 3% per 1 anno; allo stesso tempo venderei il valore a termine dell’investimento in dollari all’1,31.

Tra 1 anno bisognerà restituire € 102 per il prestito ma avrò guadagnato $ 133,9 dall’investimento in dollari che,  grazie al contratto a termine stipulato 1 anno prima, potrò riconvertire all’ 1,31 ottenendo € 102,21. Ho guadagnato, senza rischiare capitale mio, € 0,21 su € 100 d’investimento.

Tutti gli operatori comincerebbero a convertire i propri euro a pronti contro dollaro (facendo apprezzare il dollaro a pronti) e a vendere dollari a termine contro euro (deprezzando il dollaro a termine) e facendo salire il valore da 1,31 a 1,312745, ossia al livello di equilibrio.