Nuovi minimi storici per il rublo

Continua a crollare il rublo. La moneta russa è soggetta a un deprezzamento soggetto a diversi fattori. Tra questi occorre menzionare la salita del dollaro statunitense sul mercato valutario. Il dollaro ha preferito scambiare in maniera positiva con una serie di valute emergenti, sulla falsa riga delle paure legate a un possibile aumento dei tassi di interesse della Federal Reserve.

Ma il deprezzamento della valuta è dovuto anche a tensioni di natura geopolitica: una su tutte? Il conflitto bellico in Ucraina, sanguinoso negli ultimi giorni a seguito di numerosi scontri. C’è poi da aggiungere un’ulteriore discesa dei prezzi del petrolio, fattore di gran lunga penalizzante per l’economia dell’ex Unione Sovietica concentrata sulle esportazioni dell’oro nero.

Il cross Usd/Rub ha dunque fatto registrare i nuovi massimi storici arrivando a sfiorare quota 40 (39,88 per la precisione), mentre quello Eur/Rub ha fatto registrare quota 50,23, poco inferiore ai massimi di settembre (50,36) e quelli assoluti di marzo (51,20). Il mancato aggiornamento dei massimi storici su quest’ultimo, è da relazionare principalmente alla debolezza fisiologica della moneta unica.

Complice questi movimenti, l’Euro-Dollar basket verso il rublo si è portato negli ultimi giorni addirittura oltre la banda di oscillazione (35,40-44,40) contemplata dalla Banca centrale russa, andando più in là rispetto a quota 44,45. Questo dovrebbe spingere la Banca centrale ad intervenire sul mercato con vendite di 350 milioni di dollari statunitensi, nel tentativo di mettere un freno a questa pesante discesa.

In settimana, si è parlato anche di un possibile divieto alla libera circolazione dei capitali nel tentativo di arginare il deprezzamento della valuta locale. Dopo la smentita la divisa russa ha recuperato lievemente terreno, con il cambio Usd/Rub tornato al ridosso di 39,50. Il supporto interessante resta però sotto 39,20, minimi da inizio settimana e successivamente a 38,20, bottom della scorsa ottava.