Commissioni titoli di Stato

Chi intende acquistare titoli di Stato deve fare i conti con alcune spese. La prima è senza dubbio quella riguardante la tenuta di un deposito titoli e che comporta oltre che il pagamento dell’eventuale canone richiesto dalla banca anche l’imposta di bollo dovuta per legge e il cui ammontare varia a seconda dell’ammontare degli investimenti.

Altra spesa riguarda le commissioni bancarie dovute all’intermediario per l’acquisto dei titoli di Stato, che a loro volta variano di banca in banca e dipendono oltre che dalla tipologia dei titoli acquistati anche dalla durata degli stessi.

COME ACQUISTARE TITOLI DI STATO


Per quanto riguarda i Bot, in particolare, è fissato un tetto massimo alle commissioni che le banche possono chiedere ai loro clienti, ovvero: non possono superare lo 0,5% del capitale sottoscritto per i titoli con durata residua uguale o inferiore agli 80 giorni, allo 0,10% per quelli con durata residua compresa tra gli 81 ed i 170 giorni, allo 0,20% per quelli con durata residua tra i 171 ed i 330 giorni e allo 0,30% per i titoli con durata residua pari o superiore a 331 giorni.

TITOLI DI STATO VS OBBLIGAZIONI

Per i Btp, allo stesso modo, le commissioni vengono riconosciute in base alla vita residua del titolo, in particolare: per i Btp a 3 anni (intervallo di vita residuo compreso tra 1 e 1460 giorni) sono pari allo 0,2%, per i Btp a 5 anni (intervallo di vita residua compresa tra 1461 e 2738 giorni) sono pari allo 0,3%, per i Btp a 10 anni (intervallo di vita residua compresa tra 2739 e 4562 giorni) sono pari allo 0,4% e per i Btp a 15 e 30 anni (intervallo di vita residua tra 4563 e 999999 giorni) sono pari allo 0,4%.

Per i CTZ, i CCT e i CCTeu non è invece prevista alcuna spesa aggiuntiva in quanto in questi casi le commissioni sono a carico dell’emittente.