Oro, fine della corsa?

Negli ultimi giorni l’oro ha mostrato segnali di debolezza, in concomitanza del ritorno del sentiment di avversione al rischio sui mercati finanziari. Sebbene sia considerato da sempre un bene rifugio nei periodi di maggiore turbolenza sui mercati, da circa un anno gli investitori comprano oro soprattutto nei momenti di euforia mentre quando le cose si mettono male il prezioso metallo giallo presenta un minore appeal. E’ quello che sta succedendo anche questa volta. La quotazione dell’oro è tornata a 1.760$ l’oncia, dopo aver sfiorato quota 1.800$ solo pochi giorni fa.

Infatti, cinque giorni fa il metallo prezioso era salito fino a 1.796$ l’oncia, toccando il massimo più alto da novembre 2011. Ora i prezzi si trovano su livelli di supporto di breve periodo molto importanti. In caso di perdita del key level di 1.760$ l’oncia, i prezzi potrebbero crollare fino in area 1.740$ prima e 1.720$ poi. Ad ogni modo una forte correzione potrebbe attirare nuovamente i grandi compratori, che troverebbero più interessante acquistare oro a prezzi più bassi per puntare quantomeno al raggiungimento di area 1.800$.

Tuttavia, l’eventuale mantenimento dei supporti chiave di breve periodo risulterebbe un segnale di forza importante, che potrebbe spingere gli investitori ad accumulare nuovamente posizioni lunghe sull’oro a partire da questi livelli. Il ritorno dell’euforia sul mercato dell’oro potrebbe avvenire in caso di breakout esplosivo della resistenza di 1.780$ l’oncia, che proietterebbe velocemente le quotazioni verso il test dei top di periodo.

Banche d’affari e broker restano molto positive sull’andamento dell’oro nei prossimi mesi. In molti stimano non solo il raggiungimento dei precedenti massimi assoluti di area 1.921$ l’oncia, ma addirittura lo sfondamento di quota 2.000$ l’oncia entro il prossimo anno. Più prudente è invece Natixis, che qualche giorno fa ha tagliato le stime sul prezzo medio dell’oro sia per il 2012 che per il 2013.