Nel periodo in esame Ericsson ha beneficiato soprattutto di un calo dei costi di ristrutturazione e di un netto aumento della domanda in America settentrionale ed in Giappone. Leggermente inferiori alle stime, invece, i ricavi che si sono attestati a 47,5 miliardi contro i 48,75 miliardi previsti dagli analisti. In questo caso ha inciso notevolmente l’apprezzamento della corona svedese e la scarsità di componenti nel settore che ha causato un inevitabile calo delle vendite.
Le vendite di Ericsson, che ospita sulle proprie reti circa il 40% delle chiamate mobili mondiali, hanno totalizzato complessivamente 47,5 miliardi di corone, rispetto ai 48,5 miliardi previsti dagli analisti, mentre le vendite della divisione chiave delle reti si sono attestate a 26,1 miliardi, sostanzialmente in linea con le stime.
Secondo gli esperti il principale problema di Ericsson e di tutte le altre aziende che operano nel settore riguarda la situazione di stallo del mercato dopo la recessione globale, causata soprattutto dalla decisione degli operatori di concentrarsi sul controllo dei costi a danno dello sviluppo.
Stamane alla Borsa di Stoccolma il titolo Ericsson ha aperto le contrattazioni in forte rialzo segnando nelle prime battute un balzo del 5,8% a 76 corone.