Come la Banca Centrale Europea agirà in caso di deflazione

La Bce è pronta “a ricorrere anche a strumenti non convenzionali, nel quadro del proprio mandato, qualora si rendesse ancora necessario affrontare rischi connessi con un periodo di bassa inflazione eccessivamente prolungato”. E’ quanto emerge dal bollettino mensile dell’Eurotower.

Nel bollettino, in relazione all’Italia: “è importante accrescere gli sforzi di risanamento” dei conti pubblici, “per assicurare sufficienti progressi verso gli obiettivi di medio termine e l’osservanza del parametro per il debito”. L’Eurotower ammette che Roma ha realizzato “una correzione sostenibile” del deficit eccessivo.

L’Italia è tra i sei paesi dell’Eurozona in cui dal 2009 al 2013 “si è verificato un protratto calo del reddito delle famiglie. Gli altri sono Spagna, Grecia, Irlanda, Portogallo e Slovenia. In altri 5 paesi invece, Germania, Francia, Paesi Bassi, Austria e Finlandia, dal 2010 si è registrata “una robusta crescita del reddito disponibile delle famiglie”.

L’Euro mantiene la sua forza nonostante la politica della Bce

Secondo la Bce, il rischio di deflazione in Eurozona “sembra remoto allo stato attuale”. “Nel confronto con episodi storici di vera deflazione nelle economie avanzate, il rischio di deflazione nell’area euro sembra remoto allo stato attuale. Non vi sono evidenze di un calo dei prezzi marcato e generalizzato, e le aspettative sul medio-lungo termine rimangono ben ancorate. Inoltre, la ripresa economica prosegue, contribuendo a un graduale assorbimento del sottoutilizzo della capacità produttiva”.

Quindi, ” il protrarsi di tassi di inflazione positivi ma bassi potrebbe essere, in determinate circostanze, fonte di timori e richiedere un’appropriata risposta di politica economica”, conclude la Bce che per questo motivo la scorsa settimana ha tagliato i tassi di interesse dell’area euro ad un nuovo minimo storico (0,15%).