Analisi dei dati del piano Intesasanpaolo 2011-2015

Il gruppo bancario Intesasanpaolo ha fatto sapere di avere a disposizione 5,3 miliardi di euro che saranno accumulati nel corso di quest’anno, nel 2012 e nel 2013, tali soldi dovranno essere distribuiti sottoforma di dividenti. Nel corso del quinquennio 2011-2015 la banca italiana dovrebbe essere in grado di mettere in cassa 13,5 miliardi di euro e con tale cifra è probabile che vengano messi in programma un discreto numero di investimenti.

Nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di vedere in dettaglio l’aumento di capitale di Intesasanpaolo che sta interessando molti investitori italiani e stranieri.



Secondo i vertici di Intesasanpaolo la banca dovrebbe essere in grado di trasformare i 16,63 miliardi di euro del 2010 come proventi operativi netti a 19,6 miliardi di euro a fine 2013 per poi arrivare a 21,7 miliardi entro la fine del 2015 anche se i costi operativi di esercizio dovrebbero aumentare di 100 milioni di euro passando così da 9,2 a 9,3 miliardi di euro. Il risultato netto, secondo le stime degli analisti, dovrebbe chiudersi nel 2013 con 4,2 miliardi di euro mentre nel 2015 con 5,6 miliardi di euro.

L’utile netto, il risultato che più interessa gli investitori, dovrebbe portarsi a 4,7 miliardi di euro nel 2013 per poi passare a 5,9 nel 2015. Il gruppo Milano-Torinese nel corso del 2011-2013 prevede una serie di investimenti del valore di 4 miliardi di euro che porteranno a far crescere la produttività dell’istituto bancario tra cui 1 miliardo verrà speso per ammodernare le oltre 1000 filiali sparse in giro per l’Italia, 1,2 miliardi per modernizzare il sistema informatico oltre a garantire un buon livello di formazione ai propri dipendenti investendo su di essi 840 milioni di euro.

Nel piano, come sappiamo è previsto anche un aumento di capitale di 5 miliardi di euro.