Piano strategico Terna 2012-2016

Contestualmente all’approvazione dei risultati realizzati nel corso del 2011, i vertici di Terna hanno presentato alla comunità finanziaria il piano strategico 2012-2016.

Nell’arco del periodo oggetto del piano, la società energetica prevede investimenti fino a 6 miliardi di euro. Di questi, in particolare, 4,1 miliardi di euro saranno utilizzati per la sicurezza e l’ammodernamento della rete elettrica e circa 1 miliardo di euro sarà utilizzato per la realizzazione di sistemi di accumulo a batterie per 240 MW, a cui potrebbero aggiungersi investimenti per complessivi 900 milioni di euro in attività non tradizionali.

TERNA E SNAM RETE GAS OFFRONO DIVIDENDO SICURO E REDDITIZIO

Nel periodo in esame è inoltre previsto un aumento dei ricavi e un controllo dei costi che si tradurranno in un Ebitda in crescita del 19% circa rispetto al precedente piano quinquennale, con una crescita annuale media di tale parametro del 7,5% e un consistente miglioramento del cash flow operativo. L’Ebitda margin alla fine del periodo dovrebbe risultare superiore all’80%, in crescita rispetto al 78% previsto dal vecchio piano.

E’ previsto inoltre un incremento del livello di indebitamento, che dovrebbe quindi passare da 1,6 a 6,7 miliardi di euro, che implica una riduzione significativa di 1 miliardo di euro rispetto al piano precedente.

TERNA MODIFICA POLITICA DIVIDENDI NEL 2012

Il piano prevede inoltre un nuovo assetto organizzativo, in forza del quale, a partire dal 1° aprile 2012, verranno costituite due Società dipendenti dalla Holding: Terna Rete Italia S.p.A., che si occuperà delle attività di trasmissione e di dispacciamento, e Terna Plus S.r.l., che si occuperà delle nuove Attività Non
Tradizionali, tra le quali figurano i sistemi di accumulo a batterie.

A fronte di tale distinzione, il piano prevede anche una revisione della politica dei dividendi, in forza della quale a partire dal 2012 la società pagherà ai propri azionisti un dividendo base dalle “attività tradizionali” pari a 19 centesimi di euro per azione a cui si aggiungerà contributo delle “attività non tradizionali”, equivalente ad un pay out del 60% sui risultati.