Cambio euro/dollaro in trading range tra 1,2930 e 1,2880

Il tasso di cambio euro/dollaro continua a muoversi da diverse ore all’interno di un trading range compreso tra 1,2930 e 1,2880. La fase laterale dimostra come sul mercato ci sia molta incertezza, a causa della crisi di Cipro e della debolezza dell’economia europea. In attesa di conoscere ufficialmente il piano “B” d’emergenza che il governo cipriota sta per proporre a Ue e Fmi, sul forex la tensione resta alta con una prevalenza di vendite sulla moneta unica. Più tardi sarà pubblicato anche il dato sull’indice Ifo tedesco.

Euro sotto 1,29 dollari dopo dati macro europei deludenti

Falsa partenza per mercati europei, che accusano il colpo derivante dall’incertezza sul salvataggio di Cipro e dalla debolezza dei dati macroeconomici provenienti dai due principali paesi dell’area euro. Infatti, stamattina il dato flash del Pmi manifatturiero tedesco ha evidenziato a marzo un calo a 48,9 punti dai 50,3 punti di febbraio. Il ritorno sotto quota 50 indica una fase di contrazione dell’attività economica. In forte calo anche il settore dei servizi, con i nuovi ordini dimnuiti per la prima volta quest’anno a causa della debolezza della domanda proveniente dal Sud Europa.

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Yen sui minimi a 7 mesi contro euro e sterlina

Il clima di euforia generalizzata sui mercati finanziari, dovuto alle dichiarazioni del presidente Barack Obama che vede vicino l’accordo sul fiscal cliff (entro Natale), sta facendo diminuire sempre più la domanda da parte degli investitori delle cosiddette “valute rifugio”, ovvero dollaro americano e yen giapponese. In particolare, quest’ultima sembra essere la valuta più venduta sui mercati internazionali delle monete estere. La debolezza dello yen spinge al rialzo la borsa di Tokyo, che ha chiuso la seduta con un guadagno di poco inferiore al mezzo punto percentuale a 9.946 punti.

Previsioni sullo Yen a settembre 2012

Il clima di forte appetito per il rischio non ha influito in modo particolarmente negativo sullo yen, che ha sofferto solo contro euro e sterlina, dimostrando però grande forza contro dollaro americano. La valuta nipponica è da sempre considerata una valuta rifugio nei momenti di maggiore turbolenza sui mercati finanziari. Tuttavia, da quando sul finire di luglio scorso Draghi ha tranquillizzato i mercati, lo yen ha perso il 6% circa contro la moneta unica europea e il 3,5% contro la divisa britannica.