Banche italiane declassate da Moody’s

Per le banche italiane la situazione nel corso dei prossimi mesi si prospetta ancor più complicata, almeno stando a quelle che sono le previsioni di Moody’s. La banca d’affari americana, infatti, ieri in serata ha diffuso un comunicato stampa con il quale ha annunciato di aver declassato ben 26 banche italiane, tra cui figurano anche cinque grandi gruppi bancari del Bel Paese.

Il mootivo, come si legge nelle nota, è da ricercare nella fase di recessione economica e nelle misure di austerità adottate in Italia che stanno avendo tra i vari effetti anche una riduzione della domanda nel breve termine.

Previsioni zona euro 2012 secondo Intermonte

Nel corso di un’intervista rilasciata ad Affari & Finanza, l’amministratore delegato di Intermonte, Alessandro Valeri, ha espresso un certo ottimismo in merito alla situazione della zona euro e dell’Italia nel corso del 2012, prospettando uno scenario senza dubbio positivo.

Valeri ha spiegato di aver cambiato completamente le sue previsioni lo scorso 8 dicembre, giorno in cui la Banca centrale europea ha annunciato che per fronteggiare la situazione di crisi avrebbe concesso liquidità illimitata alle banche all’1% per tre anni.

Spread scende sotto 350 punti per dati produzione industriale

A dicembre 2011 la produzione industriale in Italia ha segnato un incremento dell’1,4% rispetto al mese precedente, un dato sorprendente soprattutto in considerazione del fatto che le stime degli analisti prevedevano in media una crescita dello 0,5% circa.

Nel trimestre ottobre-dicembre l’indice ha registrato un calo del 2,1% rispetto al trimestre precedente, mentre se si considera la media dell’intero 2011 emerge una variazione nulla rispetto all’anno precedente.

Previsioni Pil Italia 2011 sotto 1% secondo Galli

Il direttore generale di Confindustria, Gianfranco Galli, intervenendo a margine della presentazione del bilancio dell’industria alimentare italiana, ha spiegato che la crescita del prezzo delle materie prime potrebbe seriamente danneggiare l’economia italiana portando il Pil al di sotto dell’1%.

Il rischio che il Pil italiano nel corso del 2011 non riesca a superare la soglia dell’1%, secondo Galli, deriva anche dai tagli eccessivi alla spesa pubblica concentrati nel breve periodo, anche se sotto questo aspetto tutto dipenderà da come l’Europa interpreterà i recenti accordi sulle governance.

Fiducia del Governo irrilevante sui mercati finanziari

Gli analisti sono concordi nel ritenere che la fiducia “risicata” che il Governo è riuscito ad ottenere ieri alla Camera non garantisce la stabilità del Paese. Il margine di soli tre voti grazie ai quali Silvio Berlusconi è riuscito ad averla vinta sulla mozione di sfiducia presentata al Parlamento è considerato davvero troppo poco per cantare vittoria, è quindi probabile che la fiducia del Governo avrà un impatto pressoché irrilevante sui mercati.