Giudizio analisti titolo Campari giugno 2012

Sebbene Campari abbia risentito del crollo dei mercati in misura più contenuta per via del suo carattere fortemente difensivo e grazie un modello di business che ha permesso ottime performance gestionali, la volatilità resta piuttosto elevata, motivo per il quale diversi analisti, pur riconoscendo la solidità dell’azienda e le potenzialità del titolo, preferiscono non sbilanciarsi eccessivamente e mantenere un atteggiamento improntato alla cautela.

Titolo Campari bocciato da Goldman Sachs

Gli analisti di Goldman Sachs hanno comunicato questa mattina di aver tagliato il target price sul titolo Campari portandolo da 5,6 euro a 5,1 euro e di aver abbassato il rating da “neutral” a “sell”.

Gli esperti della banca d’affari statunitense consigliano quindi agli investitori di vendere le azioni Campari, un orientamento che appare in contrasto con quello espresso nel corso dell’ultimo periodo dalle principali banche d’affari di tutto il mondo.

Titolo Campari promosso da JP Morgan

JP Morgan ha comunicato questa mattina di aver alzato il rating sul titolo Campari portandolo da “overweight” a “neutral” e il target sul prezzo da 4,8 a 5,5 euro per azione.

La banca d’affari ha spiegato di aver deciso di promuovere il titolo alla luce del fatto che è riuscito a resistere bene alle forti perdite registrate nel corso delle ultime settimane, segnando una flessione limitata al 9,4% contro una perdita del ftse mib del 25%.

Target price Campari alzato da Deutsche Bank

Deutsche Bank ha alzato il target price sul titolo Campari portandolo da 5,10 a 5,25 euro, ribadendo al contempo rating “hold”.

La banca tedesca ha addotto a sostegno della sua decisione la costante crescita dei ricavi e degli utili anche dopo un primo trimestre più che positivo, una performance resa possibile soprattutto dall’ottimo andamento delle attività connesse ai marchi più importanti della società, tra cui figura Aperol, Wild Turkey, Skyy e Campari.

Campari upgrade rating Unicredit

Campari ieri a Piazza Affari ha guadagnato molto terreno, chiudendo a quota 4,265 euro per azione, dopo aver toccato un massimo della seduta a quota 4,33, non poi così lontano dai massimi storici di 4,38 euro.

Nelle scorse ore a far parlare molto sono stati i rumor di M&A nel settore beverage, infatti secondo le solite indiscrezioni ci sarebbe stata un’offerta di 2,7 miliardi di dollari australiani da parte del fondo di private equity Cerberus per l’acquisizione del business del vino del gruppo australiano Foster’s Group.