Euro ai minimi da 6 settimane sfiora 1,29 dollari

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Sul forex la valuta più acquistata resta il dollaro americano, che beneficia dei recenti dati macroeconomici positivi negli Stati Uniti soprattutto per ciò che concerne il recupero del mercato del lavoro, che sta sperimentando un calo delle richieste di sussidi e del tasso di disoccupazione ai livelli di cinque anni fa. Inoltre, iniziano a circolare voci di una possibile exit strategy della Fed, ovvero un ritorno alla politica monetaria convenzionale senza ulteriori immissioni di liquidità nel sistema dopo ben 5 anni di quantitative easing.

Sul forex il tasso di cambio euro/dollaro è in fase discendente nel breve periodo. La pressione ribassista è aumentata dopo la perdita della soglia psicologica di 1,30. Ieri i compratori hanno provato a riportare su il cambio, ma hanno trovato una forte opposizione sull’area di resistenza di 1,3030. Da questo livello sono partite raffiche di vendite, che hanno spinto i prezzi fino a 1,2911.

SUPER-DOLLARO GRAZIE A SUSSIDI AI MINIMI DAL 2008

Il cross Eur/Usd è cossì sceso sui minimi delle ultime 6 settimane. Le quotazioni potrebbero, però, tentare un rimbalzo tecnico verso l’ex supporto, ora resistenza, di 1,2950, dove però i venditori potrebbero aumentare l’esposizione short per spingere il cambio fino al prossimo supporto giornaliero posto in area 1,2880. A peggiorare il sentiment sull’euro è stato anche il dato non particolarmente brillante dell’indice di fiducia tedesco Zew.

CAMBIO DOLLARO/YEN A 120 ENTRO FINE 2013 SECONDO CREDIT SUISSE

Infatti, lo Zew è aumentato leggermente ad aprile ma nettamente al di sotto delle attese. Da un punto di vista tecnico, il quadro generale sembra ancora molto favorevole al biglietto verde. Il cambio euro/dollaro dovrebbe muoversi tra 1,3050 e 1,2850 nei prossimi giorni. Gli eventuali return move verso le zone di resistenza giornaliere (in primis quota 1,30) dovrebbero essere buone opportunità per andare short sul cambio.