Rischio bolla immobiliare in Cina secondo BlackRock

Mentre in Europa si continua a combattere contro lo spauracchio del debito sovrano, dall’altra parte del mondo pericolosi focolai di crisi iniziano ad emergere con decisione facendo tremare i mercati finanziari. Lo studio condotto da BlacRock sulla seconda economia del mondo, dal titolo “Frenare la Cina senza rompere il mondo”, evidenzia innanzitutto un soft landing dovuto ad un tasso di crescita inferiore all’8% più basso dai picchi di oltre il 10% registrati negli ultimi anni.

Nel breve termine non sembrano esserci rischi, ma nel medio-lungo termine potrebbero emergere pericolosamente due fattori destabilizzanti: bolla immobiliare e del credito. Per quanto riguarda l’immobiliare, nel 2011 le costruzioni residenziali hanno toccato quasi il 10% del pil. Negli USA, nel 2005, cioè nel pieno boom dell’immobiliare, il tasso di crescita raggiunse solo il 6% del pil.

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Il real estate rappresenta oggi il 40% della ricchezza delle famiglie urbane, il doppio rispetto al 1997. Secondo BlackRock non ci sono rischi di collasso nel breve periodo, ma è evidente che il real etstae possa ben presto risultare un serio fattore di rischio per l’intera economia.

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L’altra mina vagante è quella del credito. Tra il 2004 e il 2010 i prestiti concessi dalle banche sono aumentati del 36%, allo scopo di sostenere l’impetuosa crescita dell’economia. Nel giro di poco tempo il valore dei prestiti e dei bond emessi ha superato il valore del pil. Secondo BlackRock, un più deciso rallentamento dell’economia potrebbe avere effetti negativi, difficilmente quantificabili al momento, sul settore del credito con effetto domino nel settore finanziario.