Investire nei paesi emergenti dopo crisi Libia e Egitto

Le turbolenze che hanno causato la crisi in Egitto e Libia rischiano di frenare la crescita dei paesi emergenti, non è un caso quindi che nelle ultime settimane gran parte degli investitori abbiano spostato parte del loro capitale dalle nuove economie a quelle sviluppate.

Nonostante è inevitabile che il difficile momento che stanno attraversando i paesi della parte settentrionale del continente africano influisca negativamente sulla crescita, i gestori sono concordi nel ritenere che non si può fare a meno di investire nei paesi emergenti.


Per ottenere dei buoni rendimenti, secondo Nigel Bolton, responsabile dell’azionario Europa di BlackRock e manager del fondo BlackRockGlobalFund, bisogna puntare sulle aziende europee quotate in Borsa che occupano una posizione di leadership e la presenza in diversi settori in tutto il mondo, le stesse che a suo avviso beneficeranno maggiormente del surplus di crescita proveniente dai paesi emergenti.

Secondo Bolton, dunque, bisogna investire sull’azionariato europeo, non solo per la positiva influenza dei paesi emergenti ma anche perchè l’area settentrionale del Vecchio Continente offre delle prospettive di crescita del Pil piuttosto interessanti per il 2011, una crescita che combinata con validi introiti aziendali e un positivo andamento macroeconomico darà vita ad un netto rafforzamento dei rendimenti. La stima per il 2011 di Bolton è un rendimento medio del 15%.

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