Investire nelle valute rifugio

Nonostante il piano di salvataggio dell’Irlanda è stato approvato dall’Unione europea, la debolezza dell’euro persiste e la volatilità del cambio probabilmente rimarrà elevata anche nel corso dei prossimi mesi, soprattutto per via dell’elevato rischio che ben presto anche il Portogallo sarà costretto a ricorrere agli aiuti dell’Ue.

Per questo motivo, dunque, in questi periodi di incertezza gli investitori preferiscono puntare sulle cosiddette valute rifugio, che a prescindere dai loro rendimenti rappresentano un porto sicuro per investire i propri soldi.


Tra queste rientrano il franco svizzero e lo yen, considerate “sicure” soprattutto perché secondo gli esperti beneficiano del “flight to quality“, ossia un meccanismo in forza del quale la loro qualità subisce un apprezzamento proporzionale alla crescita dell’incertezza. Anche il dollaro è considerato una valuta rifugio, come lo è stato nei momenti più duri della crisi nel periodo compreso tra il 2008 e il 2009.

Da inizio anno, infatti, lo yen si è apprezzato del 17,28%, il franco svizzero del 10,11% e il dollaro del 4,98%. Tra queste, in particolare, il franco svizzero è la valuta che offre maggiori garanzie dal punto di vista della stabilità dal momento che il suo rapporto di cambio con l’euro segue un trend piuttosto lento e prevedibile. Ben più volatile, invece, la quotazione dello yen, anche perché è conseguenza della volatilità del cambio dollaro/yen.

Per quanto riguarda i rendimenti, in particolare, sia per lo yen che per il franco svizzero il guadagno a sei mesi è pari allo 0,45%-0,46% e allo 0,5%-0,6% a un anno.

Tuttavia, nonostante lo yen e il franco svizzero vengano chiamate valute rifugio, non bisogna affatto sottovalutare i rischi di questa tipologia di investimento, dal momento che le oscillazioni di un solo giorno possono addirittura arrivare ad annullare la cedola di un anno.