Dollaro torna salire Non Farm payrolls

Dollaro torna a salire su Non Farm payrolls

Il dollaro torna a salire nel mercato valutario grazie ai Non Farm Payroll ma quanto durerà? L’aspettativa ha sostenuto la moneta in questi ultimi giorni ma la natura mista del report sul mercato del lavoro negli Stati Uniti per il mese di gennaio non potrà dare sprint al dollaro in eterno.

Cambio euro-dollaro sotto 1,29 dopo tassi BCE invariati

Mario DraghiLa giornata di ieri ha visto la BCE come protagonista assoluta della scena sui mercati finanziari, orfani dei mercati americani per la festività dell’Indipendence Day. L’Eurotower ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse, come da attese, al minimo storico dello 0,5%. La conferenza stampa di Mario Draghi, governatore dell’istituto monetario di Francoforte, ha dato il via a movimenti direzionali rilevanti, con boom delle borse e crollo dell’euro sul mercato forex. Il banchiere italiano ha utilizzato toni da colomba sulla dinamica futura dei tassi.

Cambio euro-dollaro in area 1,30 in attesa tassi BCE

bceC’è grande attesa sui mercati finanziari per la riunione odierna della BCE, che alle ore 13.45 annuncerà il nuovo livello del costo del denaro nell’eurozona. L’Eurotower non dovrebbe modificare i tassi di interesse, fermi allo 0,5% sul minimo più basso di sempre. Durante l’ultimo meeting della BCE, il governatore Mario Draghi aveva già preannunciato che l’istituto monetario di Francoforte avrebbe agito sui tassi solo in caso di necessità. Inoltre, il banchiere italiano ha più volte sottolineato che ci sono segnali di stabilizzazione del ciclo economico nell’area euro.

Cambio euro-dollaro perde il supporto di 1,30

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Il tasso di cambio euro-dollaro è sceso sotto l’area di supporto di 1,30, considerata una soglia psicologica in grado di influenzare le scelte tattiche degli investitori sul mercato forex. La congestione giornaliera sembra essersi così risolta a favore dei venditori e a questo punto il cambio potrebbe accelerare ancora verso il basso, in attesa di conoscere la decisione della BCE sui tassi di interesse (attesa per domani) e il dato sui non-farm payrolls e il tasso di disoccupazione negli Usa nella giornata di venerdì.

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Cambio euro-dollaro trova supporto a 1,30 in vista di Bce e payrolls

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Ieri è iniziata una settimana fondamentale per l’andamento del tasso di cambio euro-dollaro, visto che tra giovedì e venerdì ci saranno due eventi macroeconomici in grado di innescare movimenti direzionali di grande rilievo, come accaduto già più volte in passato in occasione della pubblicazione di questi market mover. Giovedì è attesa la decisione della Bce sui tassi di interesse nell’area euro, mentre venerdì si conosceranno i risultati relativi al mercato del lavoro negli Stati Uniti: tasso di disoccupazione e non-farm payrolls.

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Euro sotto 1,3040 dollari con sussidi Usa ai minimi da 5 anni

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La giornata di ieri è stata caratterizzata dall’annuncio della Bce del nuovo livello dei tassi di interesse nell’area euro. Il tasso Refi è sceso sul nuovo minimo storico dello 0,5%, a seguito del taglio di un quarto di punto effettuato dall’Eurotower. Si tratta della prima modifica dei tassi dell’anno, che in realtà arriva dopo ben dieci mesi di immobilismo. Sul forex grande volatilità sul tasso di cambio euro/dollaro che, dopo l’ascesa fino a 1,3220 circa, è crollato fin sotto 1,3040.

Yen si rafforza dopo dati macro giapponesi positivi

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Stamattina è in corso una lieve rivalutazione dello yen, a seguito della pubblicazione del dato sulla produzione industriale in Giappone nel mese di marzo. Dal dato è emerso che la terza economia più grande al mondo sta recuperando, dopo aver sperimentato lo scorso anno la quinta recessione degli ultimi quindici anni e una serie interminabile di anni in deflazione. Per il quarto mese consecutivo la produzione industriale è cresciuta, questa volta a +0,2% su base mensile. Il risultato è però inferiore alle attese degli analisti e al dato precedente.

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Euro supera 1,31 dollari grazie alla “garanzia Draghi”

La giornata di ieri è stata caratterizzata per le decisioni in tema di politica monetaria delle banche centrali, che hanno mantenuto i tassi fermi sui minimi di sempre. La Bce ha confermato i tassi allo 0,75%, ma le indicazioni più interessanti sono arrivate dalla conferenza stampa di Mario Draghi. Il numero uno dell’Eurotower ha rassicurato gli investitori internazionali sul proseguimento dell’aggiustamento fiscale dei paesi membri dell’Ue-17, in particolare dell’Italia che secondo Draghi andrà avanti nelle riforme anche con il “pilota automatico”.

Euro/Dollaro verso 1,2850 dopo Pmi manifatturiero in calo

Il tasso di cambio euro/dollaro sta mostrando un andamento negativo questa mattina con i prezzi che sono scesi fino a toccare un minimo di giornata a 1,2864. A indebolire il quadro tecnico del cambio ci ha pensato il dato relativo all’indice Pmi manifatturiero nella zona euro, che a ottobre è sceso a 45,4 punti dai 46,1 punti registrati a settembre. L’indice è sotto la soglia di 50 da ben 15 mesi consecutivi. Ciò vuol dire che la fase di contrazione economica è destinata a proseguire e ormai si va verso un altro trimestre di recessione.

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Euro/Dollaro scende sotto 1,29 in attesa dei non-farm payrolls

Il tasso di cambio euro/dollaro è tornato a scalfire l’area di supporto giornaliera posta tra 1,2890 e 1,2880. Ieri il cambio ha perso velocemente quota dopo gli ottimi dati macroeconomici americani, che hanno favorito l’apprezzamento della divisa statunitense contro le major currencies. In particolare, le indicazioni più importanti sono arrivate dalla crescita dell’indice ISM manifatturiero e dall’ottimo dato sulla fiducia dei consumatori, elaborata dal Conference Board, che è salita ai massimi da febbraio 2008. Il cambio euro/dollaro è stato respinto in area 1,2980, per poi scendere nuovamente sotto 1,29.