Quota titoli di Stato consigliata dagli esperti

In un periodo di forte incertezza reso ancora più complicato dalla bocciatura del rating italiano arrivata nei giorni scorsi da Standard & Poor’s, sempre più risparmiatori si chiedono come comportarsi in relazione ai titoli di Stato italiani.

In poche parole chi li ha già acquistati si chiede se vale la pena mantenerli ancora nel proprio portafoglio mentre chi ha disposizione denaro liquido si chiede se è il caso di investire in titoli di Stato.

BUONI FRUTTIFERI POSTALI VS BTP

Nel corso dell’ultimo periodo i rendimenti dei titoli di Stato ha registrato un netto incremento, accompagnato però da un aumento dei rischi. Secondo gli esperti, in particolare, al momento alla luce del rapporto rischio/rendimento che caratterizza questi titoli è consigliabile averne nel proprio portafoglio una quota variabile in base alla propensione al rischio del risparmiatore.

Facendo una media gli esperti consigliano di avere una percentuale di titoli di Stato all’interno del proprio portafoglio pari al 15% circa. Tuttavia se nel proprio portafoglio si possiede già una quota di titoli di Stato superiore al 15% e si ha una propensione al rischio piuttosto elevata, il consiglio è quello di mantenerli fino alla scadenza, anche in caso di repentine discese, sempre che l’intero portafoglio non sia composto interamente da emissioni governative italiane.

SCEGLIERE LA SCADENZA DEI TITOLI DI STATO

Tra le mosse inevitabili per difendersi da eccessivi rischi, gli esperti includono come sempre la diversificazione del portafoglio in maniera tale da includere anche titoli di Stato di altri paesi. E’ invece considerato sbagliato comporre un portafoglio includendo esclusivamente titoli di Stato considerati sicurissimi, come ad esempio quelli tedeschi.