Buoni fruttiferi postali vs Btp

In un momento come quello attuale, caratterizzato da una forte instabilità dei mercati finanziari, ai risparmiatori sembra importare poco dell’ammontare dei rendimenti, quello che conta è mettere al sicuro i propri risparmi e puntare su strumenti che offrono un rendimento sicuro, anche se non particolarmente elevato.

Questa tendenza è testimoniata dal ritorno all’acquisto dei buoni fruttiferi postali, prodotti finanziari che i risparmiatori da sempre associano ad un investimento sicuro, nonostante i rendimenti non sono più quelli di una volta.


Anche oggi, come accadeva in passato, i Buoni fruttiferi postali hanno le stesse e identiche garanzie, ossia sono titoli collocati da Poste Italiane ma emessi dalla Cassa depositi e prestiti e quindi garantiti dallo Stato. Quello che è cambiato, infatti, non riguarda le garanzie ma i rendimenti, che risultano inferiori rispetto a quelli offerti dai titoli governativi italiani.

[LEGGI] RENDIMENTO BUONI FRUTTIFERI POSTALI 2011

I buoni ordinari a rendimento crescente, ad esempio, alla scadenza massima dei 20 anni rendono solo il 3,62% lordo, mentre un Btp con scadenza tra 20 anni offre un rendimento annuo lordo del 6,05%. A riguardo, tuttavia, occorre sottolineare che i Btp offrono il rendimento dichiarato solo se portati a scadenza, mentre la stessa cosa non accade nel caso dei Buoni fruttiferi postali.

Tra i punti a favore dei Btp figura l’immediato adeguamento alle variazioni dei tassi di interesse e alle condizioni di mercato, mentre la stessa cosa non accade nel caso dei Buoni fruttiferi postali, dove il tempo necessario per l’adeguamento fa si che durante una fase di rialzo dei tassi di interesse restino in vendita dei buoni postali con rendimenti poco attraenti.

[LEGGI] RENDIMENTO BUONI FRUTTIFERI POSTALI 18 MESI

Chi intende seguire la tendenza e parcheggiare la propria liquidità nei buoni fruttiferi postali, tuttavia, deve prestare particolare attenzione a scegliere quelli giusti. In questo periodo, infatti, come consigliano gli esperti, risulta più conveniente sottoscrivere buoni fruttiferi postali a 18 mesi, che offrono un rendimento effettivo annuo lordo del 2,48%. Al contrario, invece, bisogna prestare attenzione ai Buoni indicizzati a scadenza e ai BfpPremia, in quanto in questo caso non si può parlare propriamente di buoni fruttiferi postali, dal momento che si tratta di strumenti che seguono l’andamento delle borse europee e che quindi risentono inevitabilmente della situazione attuale.