
A Piazza Affari questa mattina il titolo della società guidata da Marco Tronchetti provera non beneficia affatto del forte guadagno messo a segno dalla holding Camfin, sulla scia delle indiscrezioni che parlano di un imminente riassetto del gruppo.
A Piazza Affari questa mattina il titolo della società guidata da Marco Tronchetti provera non beneficia affatto del forte guadagno messo a segno dalla holding Camfin, sulla scia delle indiscrezioni che parlano di un imminente riassetto del gruppo.
Sul forex c’è grande attesa per l’audizione di Ben Bernanke al Senato Usa (ore 16) e per la minute della Fed (ore 20). Gli investitori si aspettano indicazioni più precise sulla strategia di politica monetaria per i prossimi mesi, in particolare sulla possibilità di ridurre il piano di quantitative easing da 85 miliardi di dollari al mese. Intanto, ieri il presidente della Federal Reserve di New York, William Dudley, ha allontanato l’ipotesi di una diminuzione degli acquisti di bond della Fed considerando l’incertezza dell’outlook macroeconomico.
Il forex non è solo euro/dollaro, dollaro/yen oppure sterlina/dollaro. Oltre alle numerose major currencies, sul forex è possibile investire anche su valute di mercati emergenti. Matteo Paganini, capo analista di Fxcm, broker specializzato nel trading sul forex, sottolinea che il compito di postare avanti una strategia di diversificazione sulle valute emergenti deve essere affidato a un professionista del settore, in quanto bisogna essere esperti e non ci si può improvvisare. Tra le valute emergenti più note troviamo lira turca, yuan, rublo, won, rand sudafricano, peso messicano, real brasiliano.
Tra i titoli delle dieci banche individuate dagli analisti di UBS, sulle quali gli esperti hanno rating “buy”, figura Citigroup, alla quale gli analisti hanno attribuito un prezzo obiettivo di 62 dollari, contro una quotazione attuale di 51,4 dollari.
L’agenzia statunitense, ricordiamo, lo scorso febbraio ha abbassato il rating sulla compagnia telefonica italiana portandolo da Baa2 a Baa3, mantenendo al contempo l’outlook negativo. La decisione, ricordiamo, era stata presa a fronte delle previsioni negative in merito alla performance e alla generazione di cassa del gruppo per l’intero anno e di un successivo recupero potenzialmente lento.
Gli esperti della banca d’affari statunitense, dunque, consigliano ora agli investitori di vendere le azioni Snam eventualmente presenti all’interno del loro portafoglio di investimenti, soprattutto considerando che ad oggi l’azione tratta con un premio del 16% rispetto al suo RAB (Regulatory Asset Base) relativo al 2013.
Sul forex il dollaro americano è tornato a salire sullo yen, in attesa del discorso di Ben Bernanke, che domani parlerà al Senato Usa, e del governatore della Bank of Japan, Haruiko Kuroda. Sui mercati asiatici sono partiti forti acquisti da area 102 e i prezzi si sono velocemente diretti verso area 102,80. Sul finire della scorsa settimana il cross Usd/Jpy era salito sui livelli più alti da ottobre 2008 a 103,30. Ora è in corso una fase di congestione di brevissimo periodo tra 103,30 e 102.
Quando molti economisti e analisti finanziari parlano di un rischio bolla speculativa sui titoli di stato si riferiscono a quell’andamento piuttosto insolito che molti bond pubblici dell’area euro stanno registrando negli ultimi mesi, in barba alla grave crisi economica che imperversa ormai da qualche anno. Per capire quello che sta succedendo ai titoli di stato dell’area euro basta osservare le quotazioni dei bond governativi greci. Nel giro di un anno il valore di questi bond è quasi quadruplicato, per una performance che si aggira intorno al 380%.
In particolare, tra i settori su cui gli analisti della banca d’affari statunitense consigliano di investire figura il settore automobilistico, sul quale il rating è stato portato da “neutral” a “overweight”, soprattutto in considerazione del clima di maggiore fiducia dei consumatori rispetto a un anno fa, a cui si aggiunge l’incremento della liquidità dei mercati e delle valutazioni, che vedono i titoli del settore scambiati con uno sconto del 35% rispetto a una media storica del 18%. Tra le azioni preferite del settore figurano Volkswagen, Bmw e Porsche.
Nell’ambito di tale operazione verranno emesse 4.225.000 nuove azioni al prezzo di 1,05 euro per azione, per un valore complessivo dell’operazione, in caso di integrale sottoscrizione delle nuove azioni, di 4.436.250 euro.