ETF, cosa è cambiato dopo le dichiarazioni della Fed?

La Fed prouncia la “pazienza” nell’ambito della modifica delle politiche monetarie ed i mercati reagiscono con forza, chiudendo anche in buon positivo.

Ecco, dunque, una panoramica degli ETF della settimana:

Usa: S&P 500 (+3,4%) e Nasdaq 100 (+2%) chiudono in modo brillante e di nuovo molto vicini ai massimi storici e di periodo. Chiusura per S&P500 a 2061, dopo esser sceso sotto i 2000 punti. Struttura fortemente rialzista che rimane bene in piedi, con una candela settimanale che orienta le probabilità verso un proseguimento del rialzo e nuovi massimi.

Europa: tutti positivi i principali indici, dalla Grecia (+4,6%) a Uk (+4%), Francia (+3,2%), Spagna (+2,2%) e Italia (+2%). Dax naturalmente positivo (+2%), con chiusura non lontana dai precedenti massimi. Certo se quello della scorsa settimana era un ritracciamento di una nuova gamba rialzista, allora un ulteriore superamento dei massimi proietterebbe i prezzi a circa 11.000 punti. Oscillatori anche piuttosto scarichi, rendono più plausibile l’ipotesi. Minimi settimanali a fungere da supporto.
Italia: situazione di sostanziale stallo. Si inizierà il 2015 con gli stessi valori del dicembre 2013. L’aspetto positivo è che area 18.000 ha tenuto bene, ma per il momento non si può dire che il pericolo sia scampato. Graficamente siamo tornati in una situazione di neutralità, a metà strada tra supporti (17500) e resistenze (19.600/ 20.000). Si rimane in attesa di una fuoriuscita da questi livelli prima di valutare eventualmente una posizione di medio periodo.
Asia principali: spicca quella che è ormai Cina-mania (+5,5%), con l’indice di Shangai che non arresta la sua corsa e fa nuovi massimi di periodo. Rientrare da questi livelli e con questa grafica non è facile, ma certo sembra esserci un super trend dove va tentato un rientro alla prima occasione di rallentamento sul settimanale.