Euro/Dollaro ai minimi da due anni

Venerdì il tasso di cambio euro/dollaro è crollato dopo la pubblicazione del dato dei non-farm payrolls, che è risultato inferiore alle attese. Stamattina i prezzi sono scesi fino a 1,2255, aggiornano i nuovi minimi da luglio 2010. Il crollo dei prezzi è la conseguenza del forte clima di incertezza presente sui mercati, soprattutto dopo la minaccia – neppure tanto velata – della Finlandia di abbandonare l’euro se si dovesse proseguire sulla strada dello scudo anti-spread, come chiesto invece da Italia, Spagna e Francia.

Il cambio euro/dollaro sembra sempre più proiettato verso la soglia psicologica di 1,20, che potrebbe essere raggiunta entro fine mese se le cose dovessero peggiorare. Oggi c’è la riunione dell’Eurogruppo, che sarà focalizzata soprattutto sulle misure salva-euro e sullo scudo anti-spread. C’è grande attesa per le decisioni che saranno prese in serata e ciò potrebbe favorire il rimbalzo tecnico dell’euro nella prima parte della seduta.

Da un punto di vista tecnico il cambio euro/dollaro sta rimbalzando sopra 1,23. Se dovesse mettersi alle spalle questa resistenza di brevissimo periodo, è molto probabile il raggiungimento della successiva area di resistenza posta a 1,2350-60. Su questi livelli dovrebbe essersi posizionato un gran numero di venditori, pronti a ripristinare il bearish trend principale.

Nel brevissimo periodo sarà fondamentale la tenuta del micro-supporto di area 1,2280, che se dovesse essere perforato con decisione potrebbe facilitare la discesa delle quotazioni fino a 1,2250 prima e 1,22 poi nel giro di poche ore. La volatilità resta elevata, ma resta più che probabile il ritorno della pressione ribassista nelle prossime ore.