Grecia sempre più vicina a uscire dall’euro

Ieri in Grecia è fallito il tentativo di formare un nuovo governo tecnico, sulla falsariga dell’esperienza italiana con l’esecutivo Monti. Il leader del Pasok, Evangelos Venizelos, ha dichiarato che non ci sono i presupposti per costituire un governo di unità nazionale e che a giugno si tornerà alle urne. Si tratta di un voto che si trasformerà indirettamente in un referendum sulla permanenza o meno del paese nella zona euro. Dal voto stesso dovrebbe emergere il partito di sinistra radicale Syriza, che si oppone alle misure di austerità imposte da Ue e Fmi.

Il partito di estrema sinistra è guidato da Alex Tsipras, 37 anni, che nei sondaggi è al 25% (cioè 120 seggi in parlamento). Rifiutando il pacchetto di austerity, la Grecia si ritroverà senza denaro a partire dal primo luglio e ieri ha anche dovuto pagare 430 milioni di dollari per rimborsare alcuni hedge funds americani che non avevano aderito al bond swap relativo alla ristrutturazione del debito ellenico.

TARGET EURO/DOLLARO 2012 SECONDO BANCHE D’AFFARI

La Grecia è sul punto di piombare nel caos più totale. Ieri, secondo il presidente Karolos Papoulias, i greci hanno ritirato 700 milioni di euro dalle banche per cui esiste il rischio di una clamorosa corsa agli sportelli. Secondo Christine Lagarde del Fondo Monetario Internazionale, per la Grecia “è possibile un’uscita ordinata dall’euro”.

GRECIA FUORI DALL’EURO SE NON RISPETTA LE REGOLE SECONDO BARROSO

Intanto i mercati azionari europei continuano ad andare a picco e anche oggi sono attese nuove forti pressioni sugli spread sovrani, in particolare quelli spagnoli e italiani. Sul mercato internazionale delle valute è palese il crollo dell’euro, che da inizio maggio è passato da 1,3280 a sotto 1,27 contro dollaro americano, che equivale ad una perdita superiore al 4,5%.