Sul forex è giornata di rimbalzi per il cambio euro-dollaro, che si è spinto fino in area 1,3080 dopo aver trovato supporto in area 1,30. Due giorni fa i prezzi erano riusciti a perforare la soglia psicologica di 1,30, spingendosi sui minimi delle ultime tre settimane a 1,2984. Poi c’è stato il recupero da quest’area di supporto e il mantenimento della quota di 1,30. Questo importante segnale tecnico ha spinto molti trader a comprare il cross Eur-Usd in vista di nuovi allunghi. Stamattina i prezzi hanno raggiunto la resistenza di area 1,3080.
Forex
Cambio dollaro-yen torna sopra 98 sui minori timori per la Cina
Il rischio-liquidità sulla Cina sembra essere temporaneamente rientrato, anche se gli investitori temono sempre che le autorità monetarie cinesi siano nella condizione di poter far poco per normalizzare la situazione sul mercato interbancario ed evitare il credit crunch per il gigante asiatico. Stamattina, però, la borsa nipponica ha messo a segno un rimbalzo tecnico vicino al 3%, favorendo la discesa dello yen. Sul forex il tasso di cambio dollaro-yen è tornato sopra quota 98, restando inserito all’interno di una fase di congestione.
Euro risale sul dollaro dopo revisione Pil Usa
L’euro accusa ancora una flessione sul moneta statunitense e le ultime notizie fanno parlare di una possibile nuova divergenza tra le politiche monetarie della zona euro e di quella che adotteranno a breve gli Stati Uniti di America. I segnali di questa differenza sono sempre più tangibili e gli analisti hanno già compreso questo e stanno già facendo scontare il tutto nel mercato degli scambi monetari.
Cambio euro-dollaro si avvicina a 1,30 in attesa dato Pil Usa
In attesa della pubblicazione del dato sul pil americano del terzo trimestre dell’anno (terza lettura, dato definitivo), che viene stimato a +2,4% a/a dagli analisti finanziari, sul forex resta molto forte il dollaro americano che stamattina ha aggiornato i top di periodo sull’euro. Infatti, il tasso di cambio euro-dollaro è riuscito a perforare la zona di supporto di 1,3050. I prezzi sono scesi finora a 1,3029, sui livelli più bassi da oltre tre settimane. La soglia psicologica di 1,30 appare sempre piùa portata di mano.
Euro resiste nonostante rialzo tassi spagnoli e italiani
In attesa della pubblicazione di una lunga serie di dati macroeconomici americani, attesi questo pomeriggio (tra cui spicca l’indice di fiducia dei consumatori), sul forex il tasso di cambio euro-dollaro resta sopra 1,31 nonostante stamattina le aste di bond spagnoli e italiani abbiano evidenziato un brusco aumento dei rendimenti. Nel caso della Spagna sono cresciuti molto i tassi a 3 e 9 mesi, mentre per l’Italia si è verificato un boom dei rendimenti dei titoli biennali, più che raddoppiati rispetto all’emissione del mese scorso.
Cambio euro-dollaro ai minimi da tre settimane sotto 1,31
Il tasso di cambio euro-dollaro continua a perdere valore sul forex, appesantito dal clima di risk off generalizzato sui mercati finanziari, dalla forza del biglietto verde dopo le recenti mosse della FED sul quantitative easing e dal caos in Grecia, con il Fmi che ha “minacciato” la sospensione della propria quota di aiuti finanziari. I prezzi sono scesi questa mattina fin sotto 1,31, toccando il minimo più basso delle ultime tre settimane a 1,3078. Solo dopo la pubblicazione di alcuni dati macroeconomici nell’eurozona è avvenuto un lieve rimbalzo tecnico.
Valute paesi emergenti in profondo rosso nella prima parte del 2013
Le valute dei paesi emergenti sono sempre più in difficoltà sui mercati internazionali, complice il rallentamento della Cina e le aspettative di riduzione del piano di quantitative easing della FED. Dopo l’annuncio di mercoledì sera di Ben Bernanke, circa la possibilità di azzerare il piano di acquisto di bond entro metà 2014, le valute dei paesi emergenti hanno messo a segno ribassi molto pesanti, complice il boom generalizzato del dollaro americano. Tra le valute più penalizzate troviamo il real brasiliano, la lira turca e il rand sudafricano.
Cambio euro-dollaro torna a 1,3250 dopo decisioni della FED
Ieri sera il mercato forex è stato scosso dalle decisioni in materia di politica monetaria della FED, ovvero la Banca Centrale degli Stati Uniti d’America. L’istituto monetario di Washington ha deciso di confermare i tassi di interesse nel range compreso tra lo 0% e lo 0,25%, sui livelli più bassi di sempre. Dalla conferenza stampa del governatore Ben Bernanke sono emerse indicazioni fondamentali per gli investitori su ciò che ha intenzione di fare la FED nei prossimi mesi. Bernanke ha infatti tracciato la road map della exit strategy della FED.
Cambio euro-dollaro sopra 1,34 in attesa della FED
Oggi è la giornata della FED, ovvero la Banca Centrale americana, che dovrà esprimersi in tema di politica monetaria comunicando il nuovo livello dei tassi di interesse (attesi invariati tra lo 0% e lo 0,1%) e l’ammontare del piano di quantitative easing (che resterà fermo a 85 miliardi di dollari al mese). La comunicazione dei tassi arriverà alle ore 20 italiane, mentre mezz’ora dopo avrà luogola conferenza stampa di Ben Bernanke. Gli investitori seguiranno attentamente le parole del governatore della FED, che dovrà fare chiarezza sul piano di QE.
Franco svizzero destinato a svalutarsi secondo Unicredit Research
Nelle ultime due settimane il clima di avversione al rischio generalizzato sui mercati finanziari ha spinto gli investitori a liquidare frettolosamente gli asset più rischiosi. Il fenomeno del deleveraging e della vendita forzata di posizioni con margin debt ha favorito il boom di due valute, che fino a quel momento erano state utilizzate dagli investitori come monete per finanziarsi a basso costo e basso rischio in un contesto di euforia sui mercati finanziari. Si tratta dello yen e del franco svizzero. Tuttavia, c’è chi crede che il fenomeno sia soltanto di natura temporanea.