Valute paesi emergenti in profondo rosso nella prima parte del 2013

valute e commodity

Le valute dei paesi emergenti sono sempre più in difficoltà sui mercati internazionali, complice il rallentamento della Cina e le aspettative di riduzione del piano di quantitative easing della FED. Dopo l’annuncio di mercoledì sera di Ben Bernanke, circa la possibilità di azzerare il piano di acquisto di bond entro metà 2014, le valute dei paesi emergenti hanno messo a segno ribassi molto pesanti, complice il boom generalizzato del dollaro americano. Tra le valute più penalizzate troviamo il real brasiliano, la lira turca e il rand sudafricano.

Le valute summenzionate attraversano una fase difficile anche a causa dell’aumento del rischio-politico nei rispettivi paesi, soprattutto Turchia e Sudafrica. Ankara deve fare i conti con un’inattesa tensione sociale, che ha già portato a violenti scontri tra manifestanti e polizia con alcuni morti. La lira turca è in deciso calo sia su euro che dollaro. Il tasso di cambio USD-TRY è salito fino in area 1,95. Da inizio maggio i prezzi sono saliti più dell’8%.

DIVERSIFICAZIONE VALUTARIA SCELTA PERDENTE NEGLI ULTIMI 12 MESI

In deciso rialzo c’è anche il cross EUR-TRY, che è salito in area 2,577 ai massimi da novembre 2011. Secondo gli esperti, la Turchia rischia una nuova “retrocessione” sul rating sovrano, dopo aver fatto tanta fatica a riconquistare il giudizio “investment grade” di Fitch prima e Moody’s poi. Passiamo ora al Sudafrica.

COME INVESTIRE SULLE VALUTE LEGATE ALLE COMMODITY NEL 2013

Il tasso di cambio USD-ZAR è in area 10,3 e sembra ormai pronto a superare quota 10,365 (top dell’11 giugno). Da inizio maggio il rand sudafricano perde quasi il 15% sul biglietto verde. E poi c’è il real brasiliano. Il tasso di cambio USD-BRL ha già sfiorato quota 2,27. Da inizio magio scorso il cross guadagna circa il 13%, ma la sensazione è che possa esserci ancora un allungo fino a 2,4 – 2,5.