Yen si rafforza dopo dati macro giapponesi positivi

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Stamattina è in corso una lieve rivalutazione dello yen, a seguito della pubblicazione del dato sulla produzione industriale in Giappone nel mese di marzo. Dal dato è emerso che la terza economia più grande al mondo sta recuperando, dopo aver sperimentato lo scorso anno la quinta recessione degli ultimi quindici anni e una serie interminabile di anni in deflazione. Per il quarto mese consecutivo la produzione industriale è cresciuta, questa volta a +0,2% su base mensile. Il risultato è però inferiore alle attese degli analisti e al dato precedente.

Euro in rialzo grazie a forte calo degli spread

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Il momento molto positivo del mercato obbligazionario europeo, favorito dall’eccezionale liquidità presente nel sistema e indirizzata alla ricerca di rendimenti “reali” positivi, sta sostenendo le quotazioni della moneta unica nonostante le indicazioni provenienti dai dati macroeconomici siano tutt’altro che positive. Gli ultimi market mover tedeschi hanno ormai fatto pendere l’ago della bilancia verso un imminente taglio del costo del denaro da parte della Bce, allo scopo di risollevare l’anemica economia dell’eurozona. La Bce taglierà i tassi a maggio secondo Exane Bnp Paribas, anche se qualche broker non è d’accordo.

Sterlina sui massimi a due mesi supera 1,55 dollari

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Il periodo buio per la sterlina sembra essere ormai alle spalle. La valuta britannica è stata una delle peggiori nel primo trimestre dell’anno, a causa delle aspettative di una nuova recessione, per la debolezza delle finanze pubbliche e per il rischio di perdita del rating Tripla A da parte delle agenzie di rating. La sterlina è precipitata da 1,63 a 1,4830 dollari, toccando il livello più basso da metà 2010 lo scorso 12 marzo. Da allora il “cable” ha recuperato alla grande, dimostrando di aver incorporate tutte le notizie negative nei prezzi.

Yen in rialzo su ricoperture degli short

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Dopo la chiusura di ieri sera di Wall Street in territorio negativo, stamattina la borsa di Tokyo ha registrato un frazionale rialzo nonostante lo yen abbia mostrato una buona tenuta nel corso della sessione asiatica. L’indice azionario Nikkei-225 ha chiuso con un progresso dello 0,6% a 13.926 punti, aggiornando così i massimi più alti da giugno 2008. In rialzo anche l’indice Topix (+0,7%). In attesa del meeting della Bank of Japan di domani, sul forex lo yen sta rimbalzando grazie soprattutto alle ricoperture di short di breve termine.

Cambio dollaro/yen segnale long sopra 100

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Sui mercati finanziari sembra essere tornata l’euforia dopo una breve fase di appannamento. Le borse viaggiano col vento in poppa, mentre sul mercato obbligazionario non si ferma il rally dei bond governativi dell’eurozona. Sul mercato delle valute il sentiment positivo contribuisce a tenere sotto pressione lo yen, che continua a deprezzarsi contro le major currencies. Stamattina la borsa di Tokyo è salita sui livelli più alti degli ultimi 5 anni, approfittando proprio della debolezza della valuta nipponica. Il tasso di cambio dollaro/yen quota a 99,60, mentre il cambio euro/yen è a 129,70.

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Euro a 1,30 dollari in attesa indice IFO tedesco

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Il tasso di cambio euro/dollaro continua a muoversi intorno a 1,30, in attesa della pubblicazione del dato relativo all’indice IFO tedesco. Ieri euro scivola sotto 1,30 dopo Pmi tedesco deludente, con i prezzi che hanno toccato il minimo più basso delle ultime due settimane a 1,2972. Il cambio euro/dollaro, però, non ha approfondito il ribasso, nonostante iniziano a diventare sempre più insistenti le voci relative a un possibile taglio dei tassi di interesse da parte della Bce nella riunione di maggio.

Sterlina segnale short sotto 1,52 dollari

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Sul mercato forex gli investitori hanno nuovamente messo sotto tiro la sterlina, dopo che il Regno Unito perde rating Tripla A di Fitch sul finire della scorsa settimana. L’agenzia di rating ha deciso di tagliare la sua valutazione sul merito di credito di Londra ad “AA+” da “AAA”, mantenendo però un outlook “stabile”. Il paese soffre di una grave debolezza economica e le prospettive restano incerte. Inoltre, c’è preoccupazione per la tenuta delle finanze pubbliche, visto che sia il debito che il deficit di bilancio sono attesi in crescita nei prossimi mesi.

Previsioni andamento valute nel 2013

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Secondo Luc Luyet, analista di Mig Bank, la crescita attesa per quest’anno dell’economia statunitense determinerà una nuova ascesa del dollaro. L’analista ha inoltre fornito le sue previsioni sull’andamento del cambio dell’euro nei confronti delle sette principali valute.

Per quanto riguarda il cambio euro dollaro, a fine anno è previsto a 1,22, in quanto l’attesa riduzione del programma di acquisti da parte della Fed e la crescita economica statunitense determineranno un indebolimento dell’euro nei confronti del dollaro, anche considerando che Bce potrebbe decidere di aumentare lo stimolo monetario per cercare di sostenere la crescita del Vecchio Continente.

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Cambio euro/dollaro in trading range tra 1,31 e 1,30

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Nelle ultime ore il forex è stato molto influenzato dalla riunione del G-20 in corso a Washington, dove oggi chiude la seconda giornata di lavori per i ministri finanziari e i governatori delle banche centrali. Il tasso di cambio euro/dollaro ha cominciato a muoversi in trading range tra area 1,31 e 1,30. Due giorni fa euro crolla a 1,30 dopo parole di Weidmann (Bundesbank), ma riesce a rimbalzare appoggiandosi sul supporto-chiave fino a sfiorare quota 1,31. Ieri i prezzi sono saliti fino a 1,3095.

Euro crolla a 1,30 dollari dopo parole di Weidmann (Bundesbank)

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Il numero uno della Bundesbank, Jens Weidmann, ha catturato l’attenzione degli investitori internazionali con una serie di dichiarazioni riportate sul Wall Street Journal. Gli effetti sono stati negativi sia per le borse sia per la moneta unica. Secondo il presidente della Buba, la crisi dell’eurozona non sarà superata prima di dieci anni. Il pensiero di Weidmann fa da contraltare alle dichiarazioni di molti altri policy maker europei, che vedono la crisi del debito ormai alle spalle. Le borse europee hanno inanellato pesanti perdite.