Il maxi-piano di stimolo monetario all’economia nipponica divide analisti e investitori, preoccupati per l’immissione record di liquidità nel sistema da parte della Bank of Japan nel tentativo di combattere definitivamente la deflazione e accelerare il processo di crescita economica. La terapia d’urto del neo-governatore della BoJ, Haruiko Kuroda, è piaciuta molto al premier nazionalista Shinzo Abe, tanto che è subito avvenuta una seconda investitura parlamentare che gli garantirà il mandato alla BoJ per 5 anni. Ma quali sono i rischi dopo una manovra monetaria così aggressiva?
Forex
Cambio dollaro/yen ai massimi da settembre 2009
Torna a svalutarsi lo yen sui mercati valutari a seguito delle nuove mosse di politica monetaria della Bank of Japan. La valuta nipponica è finita nuovamente nel mirino dei venditori, dopo che il neo governatore Haruiko Kuroda ha annunciato l’introduzione di nuove massicce iniezioni di liquidità nel sistema da decine di migliaia di miliardi di yen. L’annuncio delle misure di quantitative easing dalla Banca del Giappone hanno depresso oltremodo lo yen, ma anche i tassi dei bond governativi del paese del Sol Levante.
Giappone avvia nuova svalutazione dello yen
Al termine della riunione della Bank of Japan il nuovo governatore Haruiko Kuroda ha annunciato l’introduzione di un nuovo piano di stimolo monetario all’economia nipponica caratterizzato da una forte aggressività, considerando che è stato annunciato un aumento notevole dello stock di titoli da acquistare sui mercati per combattere la deflazione. L’aumento del piano di quantitative easing della BoJ è superiore alle attese degli investitori. La decisione della Banca Centrale giapponese ha provocato una nuova clamorosa svalutazione dello yen, che sul forex è stato letteralmente sommerso dalle vendite.
M&G si aspetta un crollo del fiorino ungherese
Analisti, economisti, investitori e leader politici sono sempre più preoccupati per l’Ungheria, che deve fare i conti con una difficile situazione finanziaria e politica. Il debito pubblico, stimato a fine 2012 dal Fmi, è visto al 74% del pil a 75 miliardi di euro. Il debito sovrano magiaro è nelle mani delle banche nazionali, che a loro volte sono controllate in gran parte dagli istituti di credito dell’Europa occidentale. Secondo il team credit research di M&G, le probabilità di un nuovo crollo del fiorino ungherese sono in aumento.
Cambio euro/dollaro segnale short sotto 1,2750
La moneta unica resta sotto pressione sui mercati valutari, in attesa della riunione della Bce in programma domani. Dall’Eurotower gli investitori si aspettano quantomeno importanti indicazioni sull’indirizzo di politica monetaria per i prossimi mesi, considerando che l’economia dell’area euro resta molto debole e incapace di reagire. Secondo alcuni economisti la Bce potrebbe tagliare tassi ad aprile o maggio 2013, anche se domani il consenso stima tassi di interesse ancora fermi sui minimi storici allo 0,75%. Intanto, sul forex il tasso di cambio euro/dollaro quota in area 1,28.
Yuan ai top dal 1993 sul dollaro dopo mossa Pboc
Nella giornata di ieri, che è stata caratterizzata dalla chiusura dei mercati europei a causa delle festività pasquali, lo yuan cinese è salito sui livelli più alti degli ultimi 19 anni a seguito della revisione al rialzo del prezzo di riferimento da parte della People’s Bank of China (Pboc) dello 0,02% a 6,2674 (livello più alto da maggio 2012). Intanto, la locomotiva economica dell’ex Impero Celeste torna a correre. L’indice Pmi manifatturiero è salito a 50,9 punti nel mese di marzo. A febbraio il Purchasing manager index si era attestato a 50,1 punti.
Euro sotto 1,30 dollari nel primo trimestre 2013
Salvo clamorose sorprese dell’ultima ora il tasso di cambio euro/dollaro chiuderà il primo trimestre del 2013 sotto la soglia psicologica di 1,30, evidenziando così un chiaro segnale di debolezza. Negli ultimi tempi il calo della moneta unica si è accentuato, a seguito della crisi di Cipro, delle indicazioni negative provenienti dai dati macro europei, per l’incertezza sullo scenario politico italiano e per l’ampliamento degli spread. Sul forex il tasso di cambio euro/dollaro quota in area 1,28, ma due giorni fa è sceso sui minimi più bassi degli ultimi 4 mesi a 1,2750.
Cambio euro/yen sotto 120 sui minimi a un mese
Il clima di forte avversione al rischio sta favorendo il maxi-rimbalzo dello yen, valuta rifugio utilizzata dagli investitori per i carry trade nelle fasi di mercato più stabili e favorevoli. D’altronde la moneta nipponica deve fare i conti con una politica fiscale e monetaria della Bank of Japan particolarmente aggressiva e volta alla svalutazione competitiva della valuta stessa. Tuttavia, quando c’è tensione e paura, la rapida uscita dai carry trade provoca violenti movimenti al rialzo dello yen, come sta accadendo tra l’altro nella fase attuale dei mercati.
Cambio euro/dollaro crolla a 1,2750 sui minimi a 4 mesi
Non si ferma la discesa del tasso di cambio euro/dollaro, che sul mercato internazionale delle valute estere ha evidenziato un nuovo deciso calo fino a 1,2750. I prezzi hanno così aggiornato i minimi più bassi degli ultimi 4 mesi e ora potrebbero approfondire ulteriormente fino a spingersi in area 1,2660, area di supporto giornaliera molto importante per il trend di medio-lungo periodo. A decretare la nuova flessione del cambio è stato il clima di forte negatività presente sui mercati europei.
BlackRock vede euro/dollaro a 1,20 entro fine 2013
La casa di investimenti americana BlackRock non ha una view positiva sull’eurozona per i prossimi mesi, dopo che lo scorso anno aveva incrementato la sua posizione long sui paesi periferici europei. Secondo quanto dichiarato nel corso di un’intervista, riportata da The Wall Street Journal, il responsabile degli investimenti sul reddito fisso dell’asset manager statunitense – Rick Rieder – ha affermato che nel giro di 6-9 mesi il tasso di cambio euro/dollaro potrebbe scendere fino a 1,20, in quanto la competitività dell’area della moneta unica è frenata dalla debole crescita economica.