Target Euro/Dollaro tra 1,20 e 1,10 secondo BofA Merrill Lynch

Il tasso di cambio euro/dollaro è inserito all’interno di un trend ribassista di medio periodo, che ha portato le quotazioni a toccare un nuovo minimo a due anni a 1,2162 lo scorso venerdì 13 luglio. Negli ultimi giorni è in corso un tentativo di rimbalzo del cambio, che finora è riuscito solo sporadicamente a superare quota 1,23. Ieri, l’assenza di qualsiasi allusione da parte di Bernanke a una possibile terza fase di acquisto titoli (QE3) ha creato i presupposti per continui movimenti erratici tra 1,23 e 1,2180.

Se la forza del dollaro americano dovesse consolidarsi, potrebbe aprirsi una nuova prospettiva per la zona euro: lasciare deprezzare l’euro sui mercati valutari per far ripartire l’export e ridurre le pressioni deflazionistiche. Secondo David Woo e Athanasios Vamvakidis di Bank of America Merrill Lynch, “solo un euro più debole può salvare l’euro”. I due analisti valutari della banca americana sottolineano il fatto che l’euro sia ancora sopravvalutato nei confronti del dollaro.

In particolare, viene ricordato che l’euro è più forte del dollaro del 45% in più rispetto a novembre 2000. Secondo i due analisti, un calo del 20% dell’euro – fino la parità o poco sotto – aiuterebbe un paese come l’Italia, ad esempio, riducendo di quasi la metà la perdita di competitività nei confronti degli Stati Uniti dal momento dell’introduzione dell’euro.

Le incertezze su scala globale inducono gli analisti valutari di BofA Merrill Lynch a mantenere la previsione su euro/dollaro a 1,20, ma ora la banca non esclude un possibile approdo a 1,10. BofA Merrill Lynch non si aspetta un grande impatto sul biglietto verde in caso di QE3, considerando i rendimenti dei Treasuries americani su livelli minimi.