Tre mesi per salvare l’euro secondo George Soros

La crisi dell’euro continua a preoccupare gli investitori di tutto il mondo, in quanto un’eventuale spaccatura della zona euro potrebbe avere ripercussioni molto negative su tutto il sistema economico e finanziario mondiale. Il rischio di una disintegrazione della moneta unica europea è stato di recente preso in considerazione anche dai vertici europei, come Josè Manuel Barroso e Olli Rehn, mentre sono molti i paesi (ma anche grandi multinazionali) che stanno già effettuando simulazioni e stress test in caso di ritorno alle vecchie monete nazionali.

Intanto, secondo il famoso finanziere George Soros, l’UE ha tre mesi di tempo per correggere la rotta ed evitare la catastrofe finanziaria. Soros ritiene che i policy makers europei non hanno capito che il problema dell’euro “non è solo fiscale ma innanzitutto bancario e di competitività”. Il finanziere di origini ungheresi è convinto che “la crisi dell’euro rischia di distruggere la stessa UE”.

CRISI ZONA EURO SECONDO GEORGE SOROS

Secondo Soros “la stessa unione è una bolla, un oggetto irreale. E’ nata inizialmente per iniziativa di un piccolo numero di statisti, che hanno scelto la politica dei piccoli passi, ben sapendo che una volta che il processo fosse giunto a maturazione essa si sarebbe rivelato insufficiente”. Soros ritiene che, comunque andranno le cose, l’euro continuerà a sopravvivere da qui ad ottobre.

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Il finanziere magiaro bacchetta poi la politica del rigore tedesco e ritiene che “la Germania farà probabilmente il possibile per salvare l’euro, ma nulla di più. La periferia con tutta probabilità diventerebbe una zona perennemente depressa”. Il fallimento dell’unione comporterebbe per Soros rischi troppo alti per la stessa Germania, che si ritroverebbe a fare i conti con una montagna di crediti inesigibili.