Amazon pronta a 18 mila esuberi

Amazon ha annunciato di essere in procinto di licenziare circa 18 mila lavoratori. Un altro colosso di vendita che sta mettendo mano all’interno della sua forza lavoro. Il piano di licenziamenti è stato presentato lo scorso 4 gennaio.

Amazon cerca di limitare i danni

È stato l’amministratore delegato Andy Jassy a comunicare ciò che sta per accadere. Parliamo di tagli che sono già iniziati lo scorso anno. E che avrebbero dovuto coinvolgere circa 10 mila persone nella divisione delle risorse umane e più nello specifico nel settore reclutamento e in quello retail.

L’ad ha voluto sottolineare che l’azienda ha tentato di resistere il più possibile per non prendere questa decisione. Ma Amazon non è più in grado di poter sostenere le congiunture economiche incerte come fatto in passato. Questa decisione consentirà di poter rivedere una struttura dei costi migliore, in modo tale da potersi rafforzare sul lungo termine.

La lettera di licenziamento arriverà a circa il 6% della forza lavoro di Amazon, concentrata per lo più sui dipendenti dei negozi come Amazon Go e Amazon Fresh e per quel che concerne le sue organizzazioni che gestiscono le risorse umane. Le missive inizieranno ad arrivare dal 18 gennaio.

Per mesi lo spettro dei licenziamenti aleggiava sull’azienda, la quale ha ammesso di aver assunto troppe persone nel corso della pandemia. A questo si è aggiunto qualche problema dato dalla crisi, dando vita a un pessimo mix per i lavoratori.

Investitori concordi con decisione

E prima di continuare, magari chiamando in causa Jeff Bezos e la sua fortuna, bisogna ricordare che Amazon è un’azienda sostenuta da investitori. E gli stessi hanno reagito bene alla decisione presa convinti che questo cambiamento e la revisione della struttura dei costi possa portare adeguamento dei profitti della società.

L’esubero da parte dell’e-commerce di 18 mila dipendenti rappresenta il taglio di lavoratori è più ampio mai è seguito da un’azienda big tech nel corso della crisi in corso.

Dobbiamo però sottolineare che la forza lavoro che la contraddistingue è decisamente più ampia di quella delle altre aziende che hanno sede nella Silicon Valley.

Ovviamente se si pensa alla condizione dei lavoratori che perderanno il proprio impiego non si può non pensare a quanto possa essere grande l’impatto sociale di questa scelta. Allo stesso tempo però bisogna tenere conto del fatto che l’azienda sta inseguendo una sostenibilità economica che possa evitare che un maggiore numero di dipendenti perda il proprio posto.

Rincari e problematiche coinvolgono sia i consumatori che le imprese e non si può pensare che Amazon non risenta d’inflazione o altre criticità simili.