Fca, saltato accordo con Renault: che succede ora?

L’accordo tanto desiderato tra FCA e Renault è saltato, per ora. La motivazione del ritiro dell’offerta degli italo americani è legata fortemente ai paletti messi dal governo francese che detiene circa il 15% del capitale dell’azienda d’oltralpe. Cosa succede però ora?

La prima cosa da comprendere è che non tutto sarebbe perduto: la condizione non rispettata che ha creato più malcontento nei francesi è stata quella relativa al mancato coinvolgimento di Nissan nella fusione. Fattore questo che ha “stranito” a ragione il governo francese, visto che Renault è nel capitale del marchio con un pesante 45% circa. Secondo Reuters, un altro  problema sarebbe stato rappresentato da una scorretta gestione delle trattative da parte di persone legate nel presente e nel passato con Goldman Sachs: sarebbe colpa loro il mancato coinvolgimento dei due partner giapponesi di Renault.

E in FCA cosa si dice? Di certo non ci si arrende e si mettono i puntini sulle i. Ha sottolineato l’amministratore delegato Mike Manley presso un incontro con i dipendenti a Torino:

Nei prossimi dieci anni dimostreremo ancora una volta al mondo chi siamo. Non abbiamo deciso di ritirarci dall’operazione perché non consideriamo Renault un buon partner, ma perché non c’erano le giuste circostanze. La priorità mia e di John Elkann è quella di non mettere mai a repentaglio la società e i nostri colleghi. A volte è difficile ritirarsi, ma a volte è davvero la cosa giusta da fare. Tutti gli occhi ora saranno puntati su di noi. E va bene così. Voglio che vedano e che capiscano che noi continueremo a lavorare per raggiungere gli obiettivi annuali che ci siamo prefissati. Abbiamo l’opportunità di far vedere due cose. La prima è che siamo una società speciale. La seconda, ancora più importante, è quanto sono speciali le nostre persone.

Per crescere ancora, FCA ha bisogno di partner forti e che sappiano muoversi: coloro a cui si sta vedendo ora? La coreana Hyundai, che controlla Kia, e la cinese Geely, attualmente proprietaria di Volvo, Lotus  e socio “pesante” di Daimler-Mercedes.