Paesi emergenti consigliati da UBS per il 2013

Un’attenta diversificazione del portafoglio di investimenti comporta l’inclusione di una quota destinata ai Paesi emergenti, che secondo gli analisti delle principali banche d’affari nel corso del prossimo anno daranno ampie soddisfazioni agli investitori.

I Paesi emergenti non sono però tutti uguali, pertanto è necessario prestare attenzione nel momento in cui si scegli quelli su cui puntare. Al riguardo, un valido aiuto arriva dagli analisti di UBS, che in un recente report hanno indicato quelli che secondo le loro previsioni nel 2013 metteranno a segno elevati tassi di crescita.


Figura tra questi l’India, che in base alle stime nel corso del prossimo anno metterà a segno una crescita del Pil del 6,5%. Dati incoraggianti arrivano inoltre dalla produzione industriale e dal commercio estero, fattori che dovrebbero contribuire al rialzo del mercato azionario.

Da non sottovalutare anche l’Indonesia, con tassi di crescita attesi del Pil compresi fra il 4% e il 6%; la Corea, indicato come uno tra i listini meno cari dell’area emergente e che in considerazione della sua elevata ciclicità dovrebbe riuscire a beneficiare al massimo della ripresa economica mondiale nel 2013; la Turchia, che dopo la brillante performance del 2012 dovrebbe continuare a sorprendere in positivo; la Cina, che sta mostrando ampi segnali di ripresa e presenta tra i suoi punti di forza basse valutazioni e utili aziendali in forte crescita; la Russia, che nel 2013 dovrebbe beneficiare della ripresa economica mondiale e dell’andamento del prezzo del petrolio.

Infine, gli analisti di UBS hanno incluso tra i paesi emergenti su cui vale la pena puntare nel 2013 anche il Sud Africa, dove l’ottimismo è legato in larga parte alle caratteristiche difensive del mercato, al mix di basse valutazioni e alla presenza di società ad alta redditività.