Strategia di investimento per il 2013 secondo Vontobel

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Gli analisti di Vontobel consigliano agli investitori di adottare nel corso del 2013 una strategia di investimento che prevede una maggiore focalizzazione sugli asset a rischio, una riduzione dell’esposizione verso i titoli di Stato dei paesi sviluppati e un incremento all’interno del loro portafoglio dei titoli dei paesi emergenti.

In particolare, gli analisti della banca elvetica ritengono che il mercato azionario giapponese abbia delle ampie potenzialità, con uno spazio di crescita superiore al 20% nel corso dei prossimi 12 mesi.


Buone le prospettive di crescita anche del listino azionario statunitense, in particolare dei titoli del settore bancario e farmaceutico. I titoli consigliati dagli analisti sono JP Morgan e UnitedHealth, con un utile per azione stimato rispettivamente a 5,40 dollari e 5,55 dollari nel 2013 e a 5,60 dollari e 6,05 dollari nel 2014. Per quanto riguarda i mercati azionari europei, invece, i listini considerati meglio posizionati sono quelli di Zurigo e Francoforte, mentre i titoli consigliati sono Swiss Life, Heidelberg Cement e E.On.

In relazione al mercato delle obbligazioni, invece, gli esperti di Vontobel consigliano di ridurre l’esposizione sui titoli dei paesi industrializzati, mentre al contrario consigliano di aumentare l’esposizione sui titoli di stato di paesi emergenti, denominati sia in valuta locale che in moneta estera, e sui corporate bond ad alto rendimento, ovvero le cosiddette obbligazioni high yield.

Gli esperti prevedono inoltre un ulteriore rialzo del dollaro, non solo nel breve periodo ma anche nel lungo termine, soprattutto grazie alle migliori prospettive economiche degli Stati Uniti rispetto a quelle dell’Europa. Riguardo alle materie prime, invece, dopo il calo del 14% registrato dall’inizio anno, gli analisti ritengono che per l’oro esistano concreti rischi di un ulteriore ribasso, pertanto consigliano di ridurre l’esposizione. Allo stesso modo, le prospettive sono ribassiste anche per le altre materie prime, per via della scarsa possibilità che si assista ad un recupero dei prezzi nel breve periodo.