
Ieri, infatti, il Consiglio di amministrazione dell’istituto guidato da Massimo Ponzellini, dopo aver approvato i risultati realizzati dal gruppo nel corso del 2010 e dopo aver deliberato la distribuzione di un dividendo pari a 0,10 euro per azione, ha deciso di non procedere ad un aumento di capitale.
Nel corso della scorsa settimana la possibilità che la banca decidesse di lanciare un aumento di capitale era stata espressamente smentita da Ponzellini. Lui stesso, tuttavia, dopo che Mediobanca nei giorni scorsi aveva illustrato a lui e agli altri vertici di Bpm i vantaggi che sarebbero derivati da una ricapitalizzazione, si era detto propenso al lancio dell’aumento di capitale.
Il Consiglio di amministrazione, tuttavia, alla luce dei risultati positivi registrati durante lo scorso anno, ha deciso di non varare alcun aumento di capitale. Al 31 dicembre 2010, infatti, il core tier 1 si è attestato al 7,1%, il tier 1 al 7,8% ed il total capital ratio al 10,8%, questo senza tenere in considerazione i benefici derivanti dalla cessione della maggioranza di Bipiemme Vita prevista nel 2011. Inoltre, sulla base della simulazione effettuata sui conti del 2010, l’effetto sul Core Tier 1 a seguito del passaggio ai nuovi standard di Basilea 3 è risultato positivo.
[…] In entrambi i casi l’aumento di capitale consentirebbe agli istituti di rafforzare la propria struttura patrimoniale e di adeguarsi ai requisiti patrimoniali di Basilea 3. Al contrario, invece, ha deciso di non effettuare alcuna ricapitalizzazione Banca Popolare di Milano, che ha già comunicato la bocciatura dell’aumento di capitale. […]
[…] alla fine del mese scorso l’aumento di capitale Bpm è stato bocciato dal Cda, nel corso degli ultimi giorni si è notevolmente rafforzata l’ipotesi che la Banca Popolare […]
[…] L’aumento di capitale di Banca Popolare di Milano, dunque, si colloca a pieno titolo tra le ricapitalizzazioni delle banche italiane 2011, nonostante l’adozione di tale misura è stata bocciata dallo stesso Cda alla fine di marzo. […]