Giappone rating tagliato ad A+ da Dagong

Al di fuori delle tre “grandi sorelle” del rating, c’è un’altra agenzia internazionale che si sta facendo spazio ormai da qualche anno nel mondo delle valutazioni sul debito di Stati e imprese. Si tratta dell’agenzia di rating cinese Dagong, che sta provando a rompere l’oligopolio di Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch. Dagong ha messo sotto osservazione la situazione del Giappone e ha deciso di tagliare il rating sovrano ad A+ dalla precedente valutazione AA-. L’outlook assegnato per i prossimi 12-24 mesi è negativo.

Secondo gli esperti di Dagong, la politica economica del nuovo premier giapponese Shinzo Abe, vittorioso alle elezioni politiche dello scorso 16 dicembre, “peggiorerà criticamente la situazione fiscale”. Inoltre, Dagong ritiene che l’esecutivo Abe “non risolverà i radicati problemi che limitano la capacità del paese di creare ricchezza”. Gli analisti dell’agenzia cinese sono convinti che la politica di Abe non può risolvere i problemi strutturali, che limitano da anni la crescita del paese del Sol Levante.

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Dagong fa notare che la politica monetaria del Giappone “è estremamente accomodante e senza un preciso termine temporale”. Gli esperti dell’agenzia di rating ritengono che “il potenziale di crescita di lungo periodo del paese rimarrà a un livello molto basso, intorno all’1%”. Intanto, è stato nominato il nuovo governatore della Bank of Japan, che sarà Haruhiko Kuroda.

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Kuroda ha fissato il target di inflazione al 2% e punta a una politica monetaria ultra-aggressiva, con possibile aumento del programma di acquisto degli asset. Secondo Dagong, il Giappone è destinato a peggiorare la sua situazione fiscale: viene stimato un rapporto deficit/pil al 10% nel 2012 e del 10,5% nel 2013.