
Brembo ha archiviato il 2010 con un un giro d’affari pari a 1,08 miliardi di euro, in crescita del 30,2% rispetto agli 825,9 milioni realizzati nell’esercizio precedente.
Brembo ha archiviato il 2010 con un un giro d’affari pari a 1,08 miliardi di euro, in crescita del 30,2% rispetto agli 825,9 milioni realizzati nell’esercizio precedente.
Panorama Economy lo ha chiesto a tre esperti. Il primo di questi è Michael Krautzberger, responsabile del reddito fisso di BlackRock, secondo cui i paesi dell’area euro non hanno nulla da temere.
Il dato previsto per febbraio, dunque, porta la stima sulle immatricolazioni per l’intero anno a quota 14 milioni di veicoli, tuttavia l’amministratore delegato di Fiat ha spiegato che previsioni più chiare potranno essere fatte ad aprile, quando i dati dell’anno in corso verranno confrontati con quelli dello scorso anno considerati al netto degli incentivi.
Il 2011, infatti, era iniziato decisamente sotto tono per il metallo giallo, basti pensare che Spdr Gold Trust, la più grande Etf al mondo in questa categoria, lo scorso 25 gennaio ha registrato il maggior deflusso dal 2004 (anno della sua nascita) ad oggi.
La protesta che ha coinvolto Egitto, Libano, Marocco, Libia e Algeria ha permesso una discesa sostanziale della quotazione del grano che del giro di due settimane è riuscita a perdere ben 12 punti percentuali.
Anche se i media nazionali al momento non possono essere definiti attendibili, si parla di migliaia di morti, morti causati dall’attacco delle truppe militari comandate dal dittatore che ha voluto sparare razzi e bombe sopra i manifestanti. Voci dicono che Gheddafi abbia intenzione di bruciare i pozzi petroliferi esattamente come fece Saddam Hussein prima di scappare dopo l’invasione del Kuwait.
Nell’ultimo trimestre dell’anno, l’istituto di credito transalpino ha registrato utile netto in calo del 48% a quota 442 milioni di euro.
La guerra civile esplosa in Libia, uno dei maggiori produttori di greggio a livello mondiale, sta facendo schizzare il prezzo dell’oro nero a livelli che non si vedevano da tempo.
Questo ha causato la morte di un numero non precisato di vittime oltre che aver causato una situazione di instabilità e incertezza economica finanziaria che ha fatto inevitabilmente aumentare il prezzo del petrolio che ha superato nelle scorse ore i 108 dollari al barile.
Nel corso dei mesi però l’opinione nei confronti di finanziamenti da parte di alcuni stati è stata via via declassata al punto che il presidente islandese Olafur Grimsson ha deciso di rifiutare il finanziamento di 5 miliardi di euro che gli avevano proposto Olanda e Gran Bretagna in cordata.