Dividendo Brembo 2010: cedola 2011

Alla luce dell’ottima performance realizzata nel corso del 2010, il Consiglio di amministrazioni di Brembo contestualmente alla diffusione dei conti 2010 ha annunciato che proporrà all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 0,30 euro per azione, in aumento rispetto alla cedola di 0,225 euro distribuita nel 2009. Lo stacco della cedola è fissato per il prossimo 9 maggio.

Brembo ha archiviato il 2010 con un un giro d’affari pari a 1,08 miliardi di euro, in crescita del 30,2% rispetto agli 825,9 milioni realizzati nell’esercizio precedente.

Previsioni andamento euro 2011

I diversi orientamenti in materia di politica monetaria della Federal Reserve e della Banca centrale europea hanno condizionato in modo rilevante l’andamento del cambio euro dollaro nel corso degli ultimi due mesi, durante i quali la moneta europea ha raggiunto livelli massimi contro il biglietto verde. Ma cosa accadrà nel corso della restante parte dell’anno?

Panorama Economy lo ha chiesto a tre esperti. Il primo di questi è Michael Krautzberger, responsabile del reddito fisso di BlackRock, secondo cui i paesi dell’area euro non hanno nulla da temere.

Previsioni immatricolazioni auto 2011 secondo Fiat

L’amministratore delegato di Fiat, Andrea Formica, durante il suo intervento al Salone di Ginevra 2011 ha fatto sapere che secondo le previsioni in Italia a febbraio 2011 le immatricolazioni di auto sono state pari a 158.000 unità, ossia in calo del 21% circa rispetto ai 201.631 veicoli immatricolati a febbraio 2010.

Il dato previsto per febbraio, dunque, porta la stima sulle immatricolazioni per l’intero anno a quota 14 milioni di veicoli, tuttavia l’amministratore delegato di Fiat ha spiegato che previsioni più chiare potranno essere fatte ad aprile, quando i dati dell’anno in corso verranno confrontati con quelli dello scorso anno considerati al netto degli incentivi.

Previsioni prezzo oro dopo crisi Egitto e Libia

Le turbolenze politiche che nelle ultime settimane hanno interessato Libia ed Egitto non solo hanno spinto il prezzo del greggio oltre i 110 dollari al barile ma hanno anche risollevato le quotazioni dell’oro, che a fine gennaio erano calate a quota 1.240 dollari.

Il 2011, infatti, era iniziato decisamente sotto tono per il metallo giallo, basti pensare che Spdr Gold Trust, la più grande Etf al mondo in questa categoria, lo scorso 25 gennaio ha registrato il maggior deflusso dal 2004 (anno della sua nascita) ad oggi.

Prezzo grano duro in discesa

La protesta che sta avvenendo nell’area nordafricana e in quella mediorientale ormai da qualche settimana, come sappiamo, è iniziata per l’innalzamento del prezzo del grano, materia prima fondamentale per la maggiorparte dei paesi del Magreb.

La protesta che ha coinvolto Egitto, Libano, Marocco, Libia e Algeria ha permesso una discesa sostanziale della quotazione del grano che del giro di due settimane è riuscita a perdere ben 12 punti percentuali.

Crisi petrolifera causata dalla Libia

Il colonnello e dittatore ormai da 42 anni Gheddafi ha fatto sapere, come sappiamo, di non volere lasciare il proprio trono da capo supremo e così facendo il popolo libico è insorto non senza conseguenze disastrose.

Anche se i media nazionali al momento non possono essere definiti attendibili, si parla di migliaia di morti, morti causati dall’attacco delle truppe militari comandate dal dittatore che ha voluto sparare razzi e bombe sopra i manifestanti. Voci dicono che Gheddafi abbia intenzione di bruciare i pozzi petroliferi esattamente come fece Saddam Hussein prima di scappare dopo l’invasione del Kuwait.

Bilancio Natixis ottobre dicembre 2010

Natixis, banca d’affari francese del gruppo BPCE derivante dalla fusione dei gruppi Banque Populaire e Caisse d’Épargne, ha pubblicato da pochissimi minuti i risultati di bilancio del quarto trimestre del 2010.

Nell’ultimo trimestre dell’anno, l’istituto di credito transalpino ha registrato utile netto in calo del 48% a quota 442 milioni di euro.

La crisi in Libia aumenta il prezzo del petrolio

La Libia, a differenza di altri stati del Magreb in crisi democratica, ha iniziato a fronteggiare le manifestazioni sparando sulla folla oltre che sganciare razzi sulle piazze più movimentate.

Questo ha causato la morte di un numero non precisato di vittime oltre che aver causato una situazione di instabilità e incertezza economica finanziaria che ha fatto inevitabilmente aumentare il prezzo del petrolio che ha superato nelle scorse ore i 108 dollari al barile.

Islanda rifiuta il finanziamento di Olanda e Gran Bretagna

La crisi economica/finanziaria che ha coinvolto il Mondo e l’Europa nel 2008 ha reso più vulnerabili alcuni stati dotati di un sistema finanziario debole come ad esempio Grecia, Spagna e Portogallo. Anche l’Islanda come sappiamo negli ultimi 12 mesi ha subito forti scossoni e la sua situazione finanziaria è alquanto critica tanto da aver chiesto aiuti all’Europa.

Nel corso dei mesi però l’opinione nei confronti di finanziamenti da parte di alcuni stati è stata via via declassata al punto che il presidente islandese Olafur Grimsson ha deciso di rifiutare il finanziamento di 5 miliardi di euro che gli avevano proposto Olanda e Gran Bretagna in cordata.