Valute, la banca Centrale Cinese non cambia politica

In base all’ultimo comunicato di politica monetaria diffuso dalla  banca centrale cinese PBoC – People Bank of China rimane in essere l’ atteggiamento preso in precedenza  nonostante la volatilità dei tassi interbancari.

Yen ancora sotto pressione

Questa ‘stabilità’ monetaria sembra proiettare per i prossimi mesi un clima disteso sia per le previsioni di crescita economica che relativamente ai tassi di inflazione, spiega in Primo Piano, settimanale di asset allocation a cura di Corrado Caironi, Investment Strategist di R&CA Ricercaefinanza.it, primo social network italiano riservato ai professionisti del risparmio gestito. L’autorità monetaria ha comunque precisato che manterrà una “tolleranza” su una ragionevole fluttuazione dei tassi interbancari, mentre rimane forte l’attenzione sulla crescita del credito e delle condizioni di liquidità del sistema. D’altra parte il processo di liberalizzazione intrapreso dalla banca centrale cinese sui tassi interbancari scontava comunque un aumento dei medesimi in un clima di maggiore volatilità. A preoccupare gli analisti sono invece i segnali che arrivano da possibili default di veicoli finanziari locali e il contagio su strumenti di investimento bancari ‘non regolamentati’ (emessi dallo shadow-banking system). 3

Cosa significa applicate tassi negativi

Il salvataggio a fine gennaio del trust high yield di 3 mld di Yuan ($496 milioni) denominato Credit Equals Gold No.1 è stato definito una lezione per i risparmiatori, ma anche una necessità per evitare l’effetto panico sul mercato. A seguito di questo episodio, alcuni Strategist internazionali stanno studiando un potenziale scenario negativo su un possibile default “cinese” che, seppur implodendo in un sistema ancora molto controllato, avrebbe comunque un influsso negativo sul mercato finanziario globale. In realtà i tempi di reazione della PBoC sarebbero comunque immediati, mentre le probabilità contemplate per un tale evento rimarrebbero al momento molto limitate.