Fusione Fondiaria Sai Unipol solo a determinate condizioni

L’Antitrust ha dato il suo via libera all’operazione di fusione tra Unipol e Fondiaria Sai, condizionando però tale assenso ad alcune condizioni.

Anzitutto sarà necessario sciogliere ogni legame con Medibanca, che ricordiamo controlla Generali Assicurazioni, principale operatore del mercato assicurativo. In secondo luogo sarà necessario ridurre la posizione dominante altrimenti acquisita nel settore di riferimento attraverso la cessione di asset, onde evitare di apportare un serio danno al mercato nazionale.

RISTRUTTURAZIONE DEBITO PREMAFIN FIRMATO ACCORDO CON LE BANCHE

Più nel dettaglio, per ottemperare alle richieste dell’autorità di vigilanza, Unipol dovrà cedere società e rami d’azienda in modo tale da arrivare a detenere una quota di mercato non superiore al 30% a livello nazionale, sia nel ramo danni che nel ramo vita. Tali cessioni, inoltre, non solo dovranno essere effettuate entro breve ma dovranno essere affidate ad un advisor indipendente gradito all’Antitrust. Unipol dovrà inoltre cedere la partecipazione del 3,8% detenuta dal gruppo Premafin/Fondiaria Sai in Mediobanca. In questo caso il mandato di vendita dovrà essere conferito ad una o più banche d’affari gradite all’Antitrust, inoltre nel frattempo dovrà individuare un fiduciario, anche in questo caso gradito all’Autorità, presso cui depositare le azioni Mediobanca con contratto di deposito vincolato.

INDEBITAMENTO AGGREGATO FONDIARIA SAI UNIPOL

Gli altri adempimenti richiesti alla compagnia bolognese sono: la cessione dell’1% detenuto da Fondiaria-Sai nel capitale delle Generali; lo scioglimento del patto di sindacato sottoscritto tra Unicredit e Premafin; la riduzione del debito del gruppo post fusione nei confronti di Mediobanca, fino ad azzerarlo in prospettiva, facendo in modo che Piazzetta Cuccia non venga a conoscenza di questioni di natura strategica e commerciale.

L’antitrust ha imposto condizioni anche a Mediobanca: dovrà cedere tutte le eventuali partecipazioni azionarie che dovesse acquisire nel gruppo risultante dalla fusione e non dovrà inoltre acquistare, fino a quando continuerà ad esercitare un controllo su Generali, partecipazioni azionarie in società facenti parte del Gruppo Unipol.